Ancora una volta ci troviamo a parlare di miniere ( per chi fosse interessato alla lettura, i vecchi post sull’argomento sono i seguenti Miniera di sale di WieliczkaLavoro in miniera ) e ancora una volta non possiamo non stupirci. La miniera di TauTona è una miniera d’oro Sudafricana (il nome TauTona significa “grande leone” nella lingua tswana) considerata tra le più profonde al mondo. Basti pensare che per raggiungere il livello più basso dell’estrazione, a quasi 4000 metri di profondità, occorre un’ora.

Nessuno al mondo lavora più in basso. Al giorno d’oggi abbiamo diversi treni ad alta velocità che collegano molte capitali in poco più di un’ora, e nel medesimo tempo ci sono voli aerei che coprono centinaia di chilometri, ma a TauTona ogni giorno i minatori impiegano questo tempo per raggiungere il loro posto di lavoro in ascensore. Sessanta minuti di discesa agli inferi in un’angusta cabina che turberebbe l’animo dei claustrofobici anche solo per pochi minuti, figuriamoci per un’ora. Questa miniera poco distante da Johannesburg, è una specie di cannuccia che aspira oro dal ventre della terra, e non per niente la provincia intera prende il nome di Gauteng, che nel dialetto sotho del sud significa proprio “la landa dorata”. Tonnellate su tonnellate di estrazioni ogni anno, strappate alle viscere della montagna con rischi elevatissimi e numerosi decessi, là, giù e ancora più giù, in fondo, dove il più piccolo guasto all’impianto di condizionamento farebbe schizzare la temperatura a quella di un forno.

Ma questo è il prezzo dell’oro. E’ curioso pensare che l’umanità intera considera il re dei metalli come simbolo della luce e della divinità; d’altronde il metallo lucente porta in sé il segreto della vita, ovvero la potenza dell’astro solare che tutto scandisce e nutre. Non per niente in decine di lingue l’ideogramma del sole coincide con quello dell’oro, come dire che in questo elemento chimico sta racchiusa l’essenza stessa di ciò che rende fertile il pianeta, e con esso il genere umano. Nelle profondità spettrali di TauTona si scava dunque senza sosta per rubare alla terra frammenti di luce.

E’ un’evidente contraddizione: il sole attraversa il cielo, ma il suo omologo metallico giace sepolto migliaia di metri sotto i nostri piedi, laddove mai e poi mai giungerà un raggio di luce naturale. Insomma per godere di una scheggia di paradiso, dobbiamo scavare un tunnel nell’inferno. A TauTona pur di donare all’umanità i riflessi luminosi dell’oro, 5600 minatori sprofondano in un dedalo di cunicoli dove il sole è un concetto astratto. La negazione della luce, per possedere la luce. Assurdo.