I virus sono davvero strani, vari e onnipresenti in natura.

Ogni giorno, ne piovono dal cielo a miliardi. Ogni ora, su ogni metro quadrato del pianeta cadono circa trentatré milioni di particelle virali. Nonostante questa abbondanza, i virus rimangono un mistero. Ancora oggi, la loro biologia è meno conosciuta di quella di qualsiasi altra forma di vita. Inoltre, si ipotizza che ci siano milioni, se non miliardi, di specie virali ancora da scoprire.

Ma i virus possono essere considerati organismi viventi o sono semplicemente macchine autoreplicanti?

Questo dilemma porta a uno scenario del tipo: “è nato prima l’uovo o la gallina”? I virus discendono da qualche altra cellula più grande, o sono venuti prima e hanno dato inizio alla vita su questo pianeta, come sostiene la teoria mondiale dei virus? E’ bene lasciare che siano i virologi a rispondere a questa domanda, anche se personalmente propendo per la seconda ipotesi. Per quale motivo? Semplicemente perché un gran numero dei nostri geni più importanti (ad esempio quelli che regolano lo sviluppo embrionale e le funzioni immunitarie) deriva dai virus.

Il settantacinque per cento delle malattie emergenti dell’ultimo secolo (ebola, HIV, Covid-19) è stato trasmesso all’uomo dagli animali, attraverso un processo noto come trasmissione zoonotica. Il Global Healt Program dello Smithsonian è un’organizzazione che sta cercando di individuare il prossimo agente patogeno che potrebbe scatenare un’altra pandemia. Tra le sue file ci sono specialisti che raccolgono dati e campioni sul campo per creare un database delle potenziali minacce.

Ciò che spaventa tutti gli operatori sanitari, (soprattutto dopo il Covid) è la cosiddetta malattia X. Si tratta di un ipotetico agente patogeno, un mostro, un virus teorico capace di diffondersi rapidamente e che la scienza moderna non è in grado di prevenire o curare.

Il mondo ha paura della guerra batteriologica, ha il terrore che un ceppo virale potenziato in laboratorio possa essere usato come arma o sfuggire per sbaglio, ma in realtà sono le foreste pluviali i laboratori più pericolosi.

In questi ambienti, la competizione per le risorse è agguerrita, con un numero quasi infinito di specie (vertebrati, invertebrati, piante e microbi) che tentano di sopravvivere ciascuno a discapito di un’altra. Questa lotta alimenta un’incessante guerra chimica e biologica, molto più intensa di qualsiasi altra possa essere combattuta su un campo di battaglia. Per poterla condurre, Madre Natura compie esperimenti evoluzionistici, gioca con le forme e le dimensioni dei corpi. E questo è ciò che accade solo in superficie; a livello microscopico, questa guerra è ancora più intensa. E’ qui che Madre Natura forgia il suo arsenale batterico più letale, un arsenale che a un certo punto rivolgerà inevitabilmente contro di noi. E quando accadrà, l’arma che ci scaglierà contro sarà sicuramente un virus.

Perché proprio un virus?

E’ una questione di numeri. I virus sono un milione di volte più numerosi delle stelle nell’universo, cosa che li rende la forma di vita più abbondante sulla Terra. Sempre che possano definirsi esseri viventi… Si può considerare vivente un frammento di DNA o RNA replicato, privo cioè di una fonte di energia e dunque impossibilitato a moltiplicarsi al di fuori di un ospite? Per molti ricercatori, i virus si collocano in una zona grigia tra le creature viventi e quelle non viventi, tra la chimica e la vita. Però, possono considerarsi anche come una sorta di vita presa in prestito, per via del fatto che dipendono da una cellula ospite. Ma il loro numero è l’ultima cosa di cui dobbiamo preoccuparci. Perché peggio di una minaccia che è ovunque, è una minaccia che cambia di continuo. I virus sono i veri motori dell’evoluzione, sono le minuscole centrali elettriche di Madre Natura, gli strumenti che essa utilizza per guidare i cambiamenti genetici.

I virus mutano ad un ritmo vertiginoso, milioni di volte più velocemente di noi. Creano nuovi geni e li diffondono in lungo e in largo, geni che invadono il DNA dei loro ospiti (incluso il nostro) e ne diventano parte. Noi esseri umani non siamo altro che il risultato d’invasioni virali. Sappiamo da moltissimo tempo che una buona parte del nostro DNA spazzatura è composto di frammenti e pezzi di geni virali rimasti impigliati al nostro codice genetico e quindi passati di generazione in generazione. Un tempo si pensava che solo una parte del nostro codice genetico fosse così inquinata. Circa l’otto per cento, che comunque non è poco. Ma questa cifra continua a salire man mano che confrontiamo il nostro codice alle sequenze virali. Nel 2016, un articolo pubblicato su Cell, ha stimato che una percentuale più accurata potrebbe essere l’ottanta per cento. Ad ogni modo, otto od ottanta che sia, adesso sappiamo che molti dei geni acquisiti in seguito ad antiche infezioni virali non sono spazzatura, ma elementi fondamentali che contribuiscono a formare quello che siamo. Senza di esse, oggi gli esseri umani non esisterebbero. I più recenti studi genetici dimostrano che le cellule staminali embrionali sono pluripotenti, in grado cioè di trasformarsi in qualsiasi altra cellula, grazie all’attività del gene HERV-H, che deriva da un antico retrovirus. Dunque lo sviluppo embrionale non esisterebbe senza questa passata invasione virale. I geni virali svolgono un ruolo anche nel nostro sistema immunitario. Possono contrastare il cancro, per esempio. A seguito di un attacco influenzale, i pazienti affetti da leucemia mostrano un calo drastico delle cellule tumorali. Senza virus, nessuno di noi sarebbe qui. A dirla tutta, alcuni genetisti credono che siano stati i virus a portare la vita su questo pianeta. Come abbiamo già detto prima, i virus sono ovunque e comprendono centinaia di milioni di specie diverse. Tuttavia ad oggi ne sono state identificate solo settemila. Dunque finora abbiamo visto solo la punta del proverbiale iceberg. Si stima che solo negli animali esistano ottocentomila specie di virus che potrebbero contagiare gli esseri umani. Aggiungete la capacità dei virus di mutare, e là fuori potrebbe esserci letteralmente di tutto. In alcuni posti, come l’Africa ad esempio, si può vedere la natura cambiare davanti agli occhi a causa di fattori di stress ambientali. Le zanne degli elefanti si stanno rimpicciolendo sempre di più per via della minaccia del bracconaggio. Generazioni di lucertole di foresta hanno sviluppato zampe più viscose per arrampicarsi sulle pareti degli edifici da quando sono costrette a vivere nelle città. Il che fa sorgere una domanda. Cosa accadrebbe se Madre Natura decidesse che noi siamo un fattore di stress eccessivo? Madre Natura rivolgerà inevitabilmente il suo arsenale contro di noi. E quando accadrà, l’arma che ci scaglierà contro sarà sicuramente un virus.

Quanto ci è mancato che il Covid fosse la terrificante malattia X?

Siamo scampati a qualcosa che avrebbe potuto essere molto peggio. La prossima volta dovremo essere meglio preparati. E fidatevi, ci sarà una prossima volta. I virus, sia in natura sia all’interno dei nostri corpi, non hanno finito di cambiarci, di “evolverci”. Continuano a farlo anche in questo momento, mentre leggete queste parole.

Parlando di virus inoltre, non possiamo non menzionare i virus giganti. Si avete letto bene, virus giganti, si chiamano proprio così, conosciuti anche come girus.

Questi organismi, identificati la prima volta una ventina d’anni fa, assottigliano il confine tra virus e batteri. Il primo di questi virus extralarge è stato isolato in un’ameba nel 1992. Scambiato inizialmente per un batterio a causa delle sue notevoli dimensioni, è stato riclassificato come virus soltanto nel 2003. Da allora, molti altri sono stati scoperti in giro per il mondo: Pithovirus, Pandoravirus, Mamavirus, Mollivirus, ecc… Questo però non significa che li comprendiamo, nient’affatto. Questi virus contengono migliaia di geni, la maggior parte dei quali è ancora sconosciuta, il che è preoccupante. La maggior parte dei virus possiede solo una manciata di geni. La rabbia ne ha cinque, ebola sette, l’HIV nove. Persino l’influenza ha solo otto geni. Un Pandoravirus invece, ne possiede più di duemila.

Come se non bastasse, il 90% dei suoi 2500 geni non assomiglia a nient’altro che si trovi sulla Terra. Poi c’è lo Yaravirus, un organismo di cui non sappiamo assolutamente niente. Questi virus sono inoltre stranamente testardi, capaci persino di tornare dalla morte. Il Mollivirus Sibericum, ad esempio, è stato scoperto nel permafrost siberiano, e si è risvegliato dopo 30.000 anni di ibernazione.

Sappiamo ancora molto poco sul loro conto. Non sappiamo nemmeno con certezza se questi virus siano patogeni. I virus giganti prendono di mira perlopiù batteri e amebe, raramente causano malattie negli esseri umani. Ma è anche vero che sono quasi tutti NCLDV, ovvero grandi virus nucleo-citoplasmatici a DNA. Molti virus appartenenti a questo gruppo (il vaiolo per esempio) sono estremamente patogeni, e possono far insorgere malattie nei vertebrati e negli invertebrati.

Si ipotizza che questi virus giganti abbiano acquisito i loro geni razziando i codici genetici dei loro ospiti e di altri organismi. Una sorta di rapinatori genetici. Possiedono geni provenienti da numerose specie diverse. Vertebrati, invertebrati, microbi, persino piante. Alcuni scienziati sostengono che i NCLDV siano talmente particolari che andrebbero classificati come un quarto dominio degli esseri viventi, insieme a quello degli archei (Batteri elettrici e archaea ), dei batteri e degli eucarioti. Potrebbero addirittura aver dato origine alla vita sulla Terra. Un tempo si credeva che i virus fossero semplicemente organismi degenerati fuoriusciti da cellule viventi dopo aver perso, nel corso dell’evoluzione, le informazioni genetiche necessarie per la loro duplicazione autonoma. Un recente studio effettuato su geni unici di alcune loro specie suggerisce invece che potrebbe essere accaduto il contrario. Prendiamo per esempio il Medusavirus Gigante.

Ha un gene che codifica la DNA polimerasi, un enzima necessario per sintetizzare il nostro codice genetico, ma è diverso da qualsiasi altro gene che svolge la stessa funzione negli animali o nelle piante moderne. Appare invece molto più antico, tanto che qualcuno lo considera il precursore di quello che oggi troviamo negli animali e nelle piante. Ci sono talmente tanti esempi simili che la teoria per cui la vita si è evoluta dai virus sta guadagnando sempre più consensi. Ora, avete mai fatto incazzare vostra madre così tanto da farla esclamare: “Così come ti ho messo al mondo, posso mandarti al creatore”? Sono sicuro di sì. Ebbene, allo stesso modo se i virus ci hanno dato la vita, allora possono anche togliercela. Insomma, se stiamo cercando una malattia X, forse faremmo meglio a prestare particolare attenzione a questi giganti. Il pericolo è davvero lì fuori da qualche parte, in attesa che Madre Natura si stufi di noi bipedi arrivati per ultimi sulla terra.

 

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Foto Medusavirus di Genki Yoshikawa sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International