Il Sequoia National Park, è un parco nazionale situato nello stato americano della California ed è uno dei più importanti assieme a quello di Yellowstone (per chi fosse interessato rimandiamo ad un nostro vecchio post Yellowstone). Si tratta di un vero e proprio santuario naturale, tra le cui principali attrazioni vanno ricordate la Foresta dei Giganti,

una foresta di altissime sequoie millenarie tra le più antiche creature viventi esistenti al mondo, al punto che ogni albero è chiamato affettuosamente con il suo nome proprio e di fronte ai quali non si può non rimanere sbalorditi, il Generale Sherman,

il più grande albero del mondo che definire imponente è riduttivo, le grotte di Crystal Cave,

che sono formate di marmo dagli effetti scenici spettacolari, e il Moro Rock,

un gigantesco monolite che fa da  punto panoramico offrendo una vista impareggiabile permettendo di vedere le gigantesche sequoie dall’alto. Visto le sue particolarità alcuni tendono a definire il Sequoia National Park come una foresta primordiale, sopravvissuta alla minaccia del fuoco, del disboscamento e dell’erosione del suolo, con i suoi alberi che possono essere considerati saggi guardiani della Terra che hanno un messaggio per noi che dobbiamo ascoltare: “Lasciate in pace il pianeta”.

Ma è davvero così? Le sequoie sono sentinelle e guardiani del nostro pianeta? Hanno un messaggio per noi?

In realtà no. Lo so che può sembrare un eresia dirlo, ma sono solo alberi, grossi alberi, e hanno un messaggio per l’umanità quanto può averlo un melanzana. Persino ribadire l’importanza che siano riusciti a sopravvivere agli incendi non è del tutto corretto, anzi è l’esatto contrario: dipendono dagli incendi, perché è così che si riproducono. Le sequoie hanno radici dure che si aprono solo col calore del fuoco.

Gli incendi sono essenziali per la salute di una foresta di sequoie. Possiamo obiettare addirittura sul fatto che sia una foresta senza tempo, primordiale. Da quanto tempo credete che questa foresta ha l’aspetto che ha oggi? La risposta che nasce naturalmente è da centinaia di migliaia di anni, ma non è esatto. L’uomo era presente in quel posto migliaia di anni prima che questa foresta apparisse. Lasciatevi spiegare come sono andate le cose. Ventimila anni fa, i ghiacciai dell’Era Glaciale si ritirarono dalla California scavando lo Yosemite Valley e altri bei posti.

Quando le pareti di ghiaccio si ritirarono, lasciarono dietro di sé una piana umida e fangosa con un mucchio di laghi alimentati dai ghiacciai che si stavano sciogliendo, ma del tutto priva di vegetazione. Fondamentalmente si trattava di sabbia bagnata. Dopo qualche migliaio di anni, mentre i ghiacciai continuavano a spostarsi verso nord, la terra si asciugò. La regione della California diventò una tundra artica, con erba alta che costituiva l’alimento principale di piccoli animali, come topi e scoiattoli. Solo a questo punto gli esseri umani arrivarono. Cacciavano i piccoli animali e accendevano fuochi. Fino a questo momento, ancora niente foresta primordiale. All’inizio, l’erba e gli arbusti artici erano le uniche piante che riuscivano ad attecchire su quello spoglio terreno glaciale. Ma morendo marcivano, e nel corso di migliaia di anni si creò uno strato di humus, e questo diede il via ad una colonizzazione di piante che, dopo la glaciazione, fondamentalmente fu la stessa in tutto il Nord America. Per primo arrivò il pino, circa quattordicimila anni fa, poi arrivarono gli abeti rossi, gli abeti canadesi e gli ontani.

Questi alberi costituirono la vera foresta primordiale, e dominarono il territorio per altri quattromila anni. Poi il clima cambiò. Divenne molto più caldo, e tutti i ghiacciai della California si sciolsero. Il clima era caldo e secco, c’erano molti incendi e la foresta primordiale andò a fuoco. Venne rimpiazzata da una vegetazione costituita prevalentemente da querce e praterie.

Poi, circa seimila anni fa, il clima cambiò di nuovo. Divenne più umido e gli abeti canadesi e i cedri si spostarono nell’interno e invasero l’entroterra, creando la grande e fitta foresta che si vede oggi. Qualcuno ha definito quegli abeti come una pianta nociva, che infestava il paesaggio, minando le piante che avevano colonizzato quei luoghi in precedenza. Queste grandi e fitte foreste infatti rendevano il suolo troppo buio perché altri alberi potessero sopravvivere. e siccome c’erano incendi frequenti, le fitte foreste si diffusero all’impazzata.

Perciò possiamo tranquillamente affermare che queste non sono senza tempo, ma solo le ultime arrivate. Gli scienziati hanno dimostrato che le foreste cambiarono continuamente la loro composizione. ogni millennio fu diverso dal precedente. Le foreste continuarono a cambiare; e poi naturalmente, arrivarono gli indiani.

Gli indiani erano esperti osservatori del mondo naturale, perciò si resero conto che le foreste antiche erano una gran rottura. Quelle foreste potevano anche essere imponenti, ma erano un ostacolo alla caccia. Così gli indiani appiccarono incendi, assicurandosi che periodicamente le foreste venissero rase al suolo. Fecero in modo che ci fossero solo delle piccole zone forestali in mezzo a piane e prati. Le foreste che videro i primi europei quindi non erano affatto primordiali, erano coltivate. Gli indiani erano realistici, per questo non c’è da meravigliarsi se centocinquanta anni fa c’erano meno foreste di quante ce ne sono ora. Oggi siamo vittime della mitologia romantica. Nella nostra mente abbiamo sempre immaginato una specie di film nel quale i ghiacciai si ritiravano e le sequoie spuntavano fuori di colpo. Ma questa è un’idea alquanto stupida, perché in realtà c’è sempre stato un cambiamento dopo l’altro. Un cambiamento continuo.

 

Foto sequoia gigante di PWalków sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

Foto Generale Sherman di World Wide Gifts sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

Foto Crystal Cave di Vgane sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

Foto Moro Rock di DiverDave sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

Foto foresta di pini di Agnieszka Kwiecień sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported