La lettura che vogliamo consigliarvi oggi non è un racconto breve, come la scorsa volta, ma un romanzo divenuto ormai un classico della letteratura per ragazzi, perfetto quindi se avete figli che volete avvicinare alla lettura. Stiamo parlando dell’Isola del tesoro di Robert Louis Stevenson;

un libro che inizia dalla locanda dell'”Ammiraglio Benbow”, sulla costa del Devon, dove Jim Hawkins (il ragazzo protagonista del libro) vive con la famiglia,

e che parla di Bucanieri, e di una mappa, e di un tesoro, e di un ammutinamento, e di un dottore, e di un cuoco di bordo con una gamba sola, e di una canzone marinaresca il cui ritornello “Quindici uomini sulla cassa del morto, Yo-ho-ho, e una bottiglia di rum per conforto!”  è nota all’intera ciurma del capitano Flint.

La nascita di questo romanzo è legata ad un episodio curioso. Stevenson iniziò a scrivere L’isola del tesoro per il divertimento del figlio adottivo, Lloyd Osbourne, allora dodicenne, quando in una mattina di pioggia il ragazzo indaffarato con una scatola di colori aveva iniziato a colorare la mappa di un’isola che aveva disegnato. Alla vista di quella scena lo scrittore, con affettuoso interesse, iniziò ad aiutare Lloyd ad elaborare la mappa e a dare i nomi ai luoghi.

Presero forma così l’isolotto dello Scheletro, il monte Cannocchiale, le tre croci rosse che segnavano la posizione del tesoro, ecc. Quando il ragazzo esclamò deliziato: “Quanto darei per una storia su quest’isola”, Stevenson decise con entusiasmo di realizzarla. L’isola del tesoro nacque così, per gioco, ed è un libro ancora oggi in grado di affascinare i lettori di tutto il mondo e di tutte le età, uno dei capolavori della letteratura di ogni tempo.

Si tratta senza ombra di dubbio di una storia incantevole ma, secondo i suoi detrattori dell’epoca, con un inconveniente: non ci si riesce ad identificare nel racconto perché è difficile trovare un bambino andare in cerca di un tesoro nascosto solo per ipotesi. Stevenson replicò però a questa critica con spirito, affermando che se qualcuno non è mai andato in cerca di un tesoro, allora non è mai stato bambino. Più volte questo romanzo è stato portato anche al cinema. La stessa Disney nel 2002 ne realizzò un film d’animazione adattandolo ad una realtà futuristica e steampunk. Il titolo del lungometraggio è Il pianeta del tesoro – Treasure Planet, un film purtroppo non capito al botteghino e sottovalutato che merita sicuramente di essere recuperato. Anche questo film quindi, se usato con intelligenza, può essere un buon compromesso per avvicinare i più giovani alla lettura. Qualora vi dovesse interessare vi lascio qui di seguito il trailer.