Curiosità n°1:
Quando si cominciarono a studiare i fulmini sul campo, durante veri temporali, ci si era fatta l’idea che ogni fulmine diminuiva l’intensità del temporale, perché riduceva la differenza di carica elettrica tra le nubi e il suolo. Alcuni ricercatori però, oggi sono arrivati alla conclusione che i fulmini sortiscono l’effetto opposto e cioè che aumentano vertiginosamente la potenza dei temporali. Il meccanismo di questo fenomeno non è ancora ben conosciuto, ma si presume che abbia a che fare con l’improvviso riscaldamento prodotto dal fulmine, o con l’onda d’urto che genera, capace di aumentare la turbolenza del già turbolento temporale. Insomma più aumentano i fulmini, più peggiora il temporale.
Curiosità n°2:
E’ risaputo che lo sfruttamento del territorio porta dei cambiamenti nella temperatura media del suolo (le città sono più calde delle campagne circostanti, i campi di grano sono più caldi delle foreste, e così via). Questo fenomeno è noto col nome di effetto “isole di calore urbane”.
Una grande percentuale di stazioni meteorologiche che un tempo erano in piena campagna ora sono circondate da cemento, grattacieli, asfalto e così via. La cosa fa sì che si registrino temperature maggiori. Questi effetti sono ben conosciuti nel campo della meteorologia; perciò i ricercatori usano i dati rilevati dalle stazioni meteorologiche vicino alle città e riducono di un tot le temperature per compensare l’effetto delle isole di calore. Ma come viene calcolata questa riduzione? In modi differenti a seconda di chi la effettua, ma la maggior parte degli algoritmi sono basati sulla densità della popolazione. Più la popolazione è numerosa, più la temperatura viene abbassata. Questo può sembrare il modo migliore di agire, ma sfortunatamente non è così. Facciamo un esempio pratico. Dal 1950 Vienna non ha avuto alcun aumento della popolazione, ma ha raddoppiato il suo consumo energetico e ha aumentato considerevolmente i suoi spazi abitativi. L’effetto delle isole di calore urbane è aumentato, ma la riduzione della temperature è rimasta invariata, perché si basa unicamente sui cambiamenti di densità della popolazione. Quindi il calore prodotto dalle città è sottovalutato. Si è sempre pensato che il calore urbano fosse ininfluente perché l’effetto delle isole di calore urbane era solo un aspetto marginale del surriscaldamento globale. Ma queste convinzioni sono sbagliate. La temperatura del pianeta è aumentata di 0,3 gradi Celsius negli ultimi trent’anni, ma si ritiene che le città si siano surriscaldate di circa 0,1 gradi Celsius. I cinesi hanno riferito che solo negli ultimi vent’anni la temperatura di Shangai è aumentata di un grado Celsius. Più di quanto la temperatura dell’intero pianeta sia aumentata nell’ultimo secolo. E Shangai non è un caso isolato. La temperatura di Houston è aumentata di 0,8 gradi Celsius negli ultimi dodici anni. Numerose città della Corea del Sud si stanno scaldando rapidamente. Manchester, in Inghilterra, è oggi più calda di 8 gradi rispetto alla campagna circostante. Persino le piccole città sono più calde delle zone limitrofe. Alla luce di tutto questo è giusto parlare di emergenza dovuta al surriscaldamento globale? Il fenomeno delle isole di calore è un fenomeno locale, che non ha alcuna relazione con il surriscaldamento del pianeta. Perciò come facciamo a sapere che il forte aumento della temperatura in alcune grosse città è causato dal surriscaldamento globale, e non semplicemente da un eccesso di cemento e grattacieli?
Alcuni studi suggeriscono che metà dei cambiamenti di temperatura analizzati derivano unicamente dall’uso del territorio. Se questo è vero, allora il surriscaldamento globale nel secolo scorso non ha inciso più di tanto, e quindi non si può parlare di un’emergenza. Attenzione, con questo non vogliamo lasciar intendere che gli scienziati del clima sono corrotti, ma solo che forse non è una buona politica mettere la volpe a far la guardia al pollaio.
Foto fulmini di Mathias Krumbholz sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Foto rappresentazione isola di calore di 気象庁 sotto licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Foto rappresentazione isola di calore sotto licenza Creative Commons Attribution 4.0 International