La paleontologia è la branca delle scienze naturali che studia gli esseri viventi vissuti nel passato geologico e i loro ambienti di vita sulla Terra.

Ma sapete come è nata la paleontologia?

Nel 1876 l’accettazione scientifica dei dinosauri era avvenuta da relativamente poco tempo. Ancora alla svolta del secolo gli uomini non sospettavano per nulla dell’esistenza di questi grandi rettili, anche se le prove erano evidenti.  Nel luglio del 1806 William Clark, della spedizione Lewis e Clark, esplorò la sponda meridionale dello Yellowstone, in quello che più tardi sarebbe diventato il territorio del Montana, e trovò un fossile cementato appena sotto la superficie della roccia.

Lo descrisse come un osso di quasi otto centimetri di circonferenza e circa novanta di lunghezza, reputandolo la costola di un pesce, benché con tutta probabilità si trattasse dell’osso di un dinosauro. Altre ossa di dinosauro vennero trovate nel Connecticut nel 1818, in un primo tempo considerati resti di esseri umani. Impronte di dinosauro, scoperte nella stessa regione, vennero descritte come impronte del “corvo di Noè”. La vera natura di questi fossili fu riconosciuta per la prima volta in Inghilterra. Nel 1824 un eccentrico ecclesiastico inglese di nome Buckland descrisse il Megalosaurus o Grande rettile di Stonefield.

Buckland suppose che la creatura fossile fosse lunga più di dodici metri, e di una mole pari a quella di un elefante alto oltre due metri.

Ma quel notevole rettile fu considerato un esemplare isolato. L’anno successivo Gideon Mantell,

un medico britannico, descrisse l’Iguanodon, un rettile fossile appena scoperto.

La sua descrizione era in larga parte basata su alcuni denti trovati in una cava inglese.

All’inizio vennero inviati al barone Cuvier, il più grande anatomista dei suoi tempi, che li classificò come incisivi di un rinoceronte.

Insoddisfatto, Mantell continuò ad essere convinto di aver scoperto i denti di un rettile erbivoro sconosciuto, e alla fine dimostrò che i denti somigliavano più a quelli di un iguana. Il barone Cuvier ammise l’errore e cominciò a domandarsi se non avessero di fronte un nuovo animale, un rettile erbivoro di un’altra epoca. Altri fossili di rettili vennero dissotterrati in rapida successione: lo Hylaeosaurus nel 1832, il Macrodontophion nel 1834, il Thecodontosaurus e il Palaeosaurus nel 1836, il Plateosaurus nel 1837. Ad ogni nuova scoperta cresceva il sospetto che le ossa appartenessero a un intero gruppo di rettili che da tempo erano scomparsi dalla faccia della terra. Finalmente, nel 1841, un altro medico ed anatomista, Richard Owen,

propose di nominare l’intero gruppo Dinosauria, lucertole terribili.

La nozione venne adottata così diffusamente che nel 1854 furono realizzate ricostruzioni a grandezza naturale nel Crystal Palace di Sydenham, con larghissimo consenso di pubblico.

Owen fu nominato cavaliere dalla regina Vittoria per i suoi risultati e più tardi divenne un aspro oppositore di Darwin e della sua teoria dell’evoluzione. Nel 1870 l’interesse per la caccia ai dinosauri si era ormai spostato dall’Europa al Nord America. Dagli anni cinquanta del XIX secolo era stata comprovata la presenza di una vasta quantità di fossili nell’Ovest americano, ma il recupero di quelle ossa gigantesche fu impraticabile prima del completamento della ferrovia transcontinentale, nel 1869. L’anno successivo Cope e Marsh inaugurarono la loro frenetica competizione per acquisire fossili da questa nuova regione. Si dedicarono alla loro attività con la stessa implacabilità di un Carnegie o un Rockefeller. La loro aggressività, del tutto nuova in ambito scientifico, rifletteva la consapevolezza che i dinosauri non fossero più un mistero. Cope e Marsh sapevano esattamente a che gioco stavano giocando e quale era il premio in palio: la scoperta di un intero ordine di rettili scomparsi. Stavano scrivendo la storia della scienza. (Per chi volesse approfondire l’argomento con qualche curiosità in più: Edward Cope e Othniel Marsh ).

 

Foto ricostruzione dinosauri di Drawing by John Conway sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported