In uno dei nostri Spunti di Viaggio abbiamo decantato le bellezze di Parigi ( Spunti di viaggio: Parigi ). Non tutti sanno però che Parigi mentre in superficie è la città delle luci,

nel sottosuolo è una vera e propria città dei morti,

con una rete di gallerie e di tunnel che si aprono in enormi camere e in bacini d’acqua dolce, paragonabile quasi ad un sistema di caverne. Parigi è una città piena di caffè, panetterie, negozi di formaggi, creperie e botteghe di ogni genere, con l’aria  carica di profumi derivanti dai banchetti pieni di assaggi. Ma sotto quella confusione e quegli antichi palazzi, esiste una necropoli in cui riposano le ossa di sei milioni di parigini, quasi il triplo della popolazione attuale. Questa rete sotterranea di cripte e tunnel, questo mondo oscuro nascosto sotto la Città della Luce, un tempo era una cava chiamata les carrièrs de Paris. Durante i primi scavi, erano state ricavate dieci camere, che erano state poi collegate da centinaia di cunicoli. Un tempo, la cava si trovava alla periferia di Parigi, ma a poco a poco la città si era ingrandita, e adesso quasi la metà degli edifici si trova sopra l’antica miniera. Nel XVIII secolo, il sovraffollamento dei cimiteri era diventato un problema e così le autorità cittadine avevano ordinato di riesumare milioni di scheletri (alcuni vecchi di mille anni) che erano stati gettati poi nei tunnel della vecchia cava ormai in disuso.

E’ probabile che nel tempo siano finiti là sotto alcuni tra i personaggi più famosi di Francia: dai re Merovingi agli eroi della rivoluzione, da Robespierre a Maria Antonietta. Oggigiorno là sotto ci va chiunque, dagli artisti ai coltivatori di funghi allucinogeni, fino a gente che vuole solo un posto tranquillo in cui fare festa. Qualche anno fa, i cataflics, ovvero gli agenti che sorvegliano le catacombe, hanno trovato una camera che era stata trasformata in un cinema, con tanto di poltroncine, maxischermo e macchina per i popcorn. Quando il giorno dopo, arrivarono i detective per iniziare le indagini, non trovarono niente. C’era solo un biglietto lasciato sul pavimento al centro della camera, con scritto: Non provateci nemmeno a trovarci. Questo è il mondo sotterraneo di Parigi. Ci sono grosse sezioni di gallerie che sono ancora inesplorate, isolate dalle frane o semplicemente dimenticate, e i cataphiles, ossia dei veri e propri esploratori urbani, fanno del loro meglio per completare le mappe, scoprendo nuovi tunnel e segnando i percorsi.

In quel labirinto sotterraneo fatto di tunnel, piccole camere e buche piene d’acqua, i muri umidi di roccia calcarea di tanto in tanto fanno intravedere dei fossili, alcuni puliti dai cataphiles per fare in modo che spuntino dalla pietra, come se il passato preistorico stesse cercando di riemergere. Ovviamente non mancano parti da brivido, come ad esempio intere pareti di teschi che ti osservano nei tunnel, come se ti sfidassero a passare accanto alle loro orbite vuote.

Vi sono infine ampie camere, dal soffitto piuttosto basso, piene di file e file di colonne che si innalzano come alberi di pietra, fatte di blocchi sovrapposti l’uno sull’altro, molte anche pericolanti che sembrano sul punto di crollare.

Questa è opera di Charles Guillaumot, un architetto francese a cui re Luigi, nel 1774, dopo che una grossa sezione delle catacombe collassò inghiottendo parecchie strade e uccidendo decine di persone, ordinò di mettere in sicurezza i tunnel. Guillaumot divenne così a tutti gli effetti il primo vero cataphile, esplorando e mappando la maggior parte delle gallerie, alcune delle quali sono state salvate costruendo pilastri come quelli appena descritti sopra. Vi è da dire però che i crolli sono continuati lo stesso; nel 1961 ad esempio, uno ha coinvolto un intero quartiere, facendo diverse vittime. In realtà ce ne sono di piccoli ogni anno. Le catacombe parigine rimangono quindi molto pericolose, oltre a rimanere teatro di cose strane.

 

Foto catacombe Parigi di MykReeve  sotto licenza  Creative Commons Attribution 3.0 Unported