Abbiamo già parlato di strane e antiche mappe nel post su Piri Reis; di seguito allego il link (Mappa di Piri Reis ).

Dobbiamo dire però, che la mappa di Piri Reis non è l’unica a mostrare certe particolari stranezze.

Vi sono almeno altre due mappe dell’Antartide, entrambe datate circa un ventennio dopo il 1513, l’anno in cui risale quella di Piri Reis.

Una è stata disegnata da un tale Oronteus Finaeus, e l’altra da Gerardus Mercator, ed entrambe mostrano l’Antartide senza ghiacci.

Queste mappe comprendono anche catene montuose, picchi oggi sepolti sotto enormi ghiacciai e invisibili già nel XVI secolo, oltre a molti altri dettagli sul continente, tra cui la posizione dell’isola di Alessandro I e del mare di Weddell.

Inutile dire che entrambe le cartine sono state disegnate secoli prima della scoperta ufficiale del continente, e molti millenni dopo la copertura dei ghiacci.

Vi è infine una terza mappa, realizzata nel 1739 da un cartografo francese di nome Buache.

In questa mappa l’Antartide è disegnata come due masse di terra distinte, separate da un canale o dal mare.

Perché in realtà è proprio così; il continente sembra un territorio unico, ma, se si toglie il ghiaccio, in realtà è un arcipelago montuoso diviso in due regioni principali: l’Antartide Minore, o Occidentale, e l’Antartide Maggiore, o Orientale.

Questo dettaglio è rimasto sconosciuto fino alla mappatura sismica eseguita dall’Aeronautica militare americana nel 1968.

Peccato che la mappa di Buache risalga al XVIII secolo!

Tutti gli storici ormai concordano sul fatto che i popoli antichi solcassero gli oceani da molto più tempo di quanto si ritenesse in passato.

La data di nascita della navigazione umana viene spostata di continuo a un’epoca sempre più remota.

E chi potrebbe sapere quali prove d’ignote spedizioni svanirono nell’incendio della biblioteca di Alessandria, il contenitore di tutte le conoscenze accumulate dagli antichi?