Le vespe, sono una famiglia di insetti appartenente all’ordine degli Imenotteri.

La maggior parte delle specie di vespe si dividono in insetti sociali o cacciatrici solitarie.

Le Vespe sociali (come ad esempio i calabroni) costruiscono nidi, hanno una regina che depone le uova e comprendono un gran numero di operaie che procacciano il cibo, difendono l’alveare e accudiscono le larve.

Il loro veleno ha solitamente funzioni difensive, nel senso che provoca un dolore sufficiente a far desistere un eventuale avversario.

Più punture però, possono iniettargli tante di quelle tossine nel sangue da ammazzarlo.

Ma le vespe sociali sono relativamente docili se paragonate a quelle solitarie.

A differenza di quelle sociali, le Vespe solitarie sono esclusivamente femmine, ed hanno sviluppato una strategia di sopravvivenza unica e letale.

Innanzitutto non costruiscono nidi e non si raggruppano in sciami.

Inoltre il loro pungiglione assolve due funzioni.

La più importante è quella per cui è stato concepito, ovvero è un ovopositore, una siringa biologica che penetra il tessuto per iniettarci le uova.

Ma nel corso del tempo si è evoluto in un’arma.

Quando la regina è diventata l’unica depositrice di uova nell’alveare, le altre femmine non hanno più avuto bisogno dei loro ovopositori.

E così li hanno modificati per perseguire un obiettivo più utile: infliggere danni sostituendo le uova col veleno.

Questo è il motivo per cui non dobbiamo temere i fuchi, che siano vespe o api. Non avendo mai depositato uova, i maschi non hanno un pungiglione.

Anche se dobbiamo ammettere che qualora una vespa ci si posasse addosso è più facile fargli fare una brutta fine piuttosto che alzargli la gonna per capire se è maschio o femmina.

Ma torniamo alle vespe solitarie.

Dal momento che non hanno né alveari né regine, continuano ad usare i loro pungiglioni come ovopositori per deporre le uova, ma anche per iniettare un veleno in grado di sottomettere l’ospite.

Raramente questo veleno è doloroso. Anzi a volte può provocare una scarica di euforia così intensa da indurre uno stato di trance.

Alcuni bruchi ad esempio, si lasciano sotterrare vivi senza opporre resistenza.

Ma le tossine variano da specie a specie.

Alcune hanno un effetto paralizzante, altre innescano uno sconcertante meccanismo neurologico, che spinge l’ospite a difendere le larve al suo interno.

Ad ogni modo, tutte queste tossine hanno un unico obiettivo: mantenere in vita l’ospite.

In questo modo, quando le uova si schiudono, le larve al loro interno hanno un pasto pronto da consumare.

Per quanto quest’ultimo aspetto possa apparire terrificante, le vespe svolgono un ruolo fondamentale in natura.

Non sono soltanto importanti impollinatori, ma tengono sotto controllo la popolazione d’insetti indesiderati.

Si dice infatti che in un anno un singolo nido di vespe elimini cinque tonnellate di parassiti da giardino.

Magari, dunque, possiamo anche chiudere un occhio davanti a una o due punture.

Ovviamente, prima accertatevi di non essere allergici.

 

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