Il nostro pianeta purtroppo, sembra essere minacciato seriamente e su più fronti dal punto di vista climatico e naturale. Ma cosa c’è di vero e cosa è falso in tutto questo? Proviamo a scoprirlo insieme basandoci sugli studi scientifici.

Insufficienza del raccolto del grano dovuta da un aumento di anidride carbonica:

Falso. Se mai un aumento dell’anidride carbonica stimola la crescita delle piante. Esistono prove che ciò sta già accadendo.

Aumento della desertificazione:

Falso. Gli studi satellitari più recenti ad esempio, mostrano che dal 1980 il Sahara e i deserti africani si stanno ritirando. Le stesse immagini satellitari rivelano che nella regione del Sahel le dune si stanno ritirando e la vegetazione sta lentamente estromettendo la sabbia lungo una striscia di terra che si estende per 6000 chilometri. Gli studiosi dicono che il graduale rinverdimento sta avendo luogo fin dalla metà degli anni Ottanta, anche se è passato largamente inosservato. [Fred Pearce, Africans go back to the land as plants reclaim the desert, “New Scientist”, settembre 2002]

Presenza di nuove malattie o ritorno della diffusione negli Stati Uniti e in Europa di malattie come la malaria:

Falso. L’incidenza delle nuove malattie è costante dal 1960 e per quanto riguarda il ritorno della malaria, gli studiosi di questa malattia sono di tutt’altro parere, definendo le previsioni sulla malaria così fortemente pubblicizzate come inaffidabili e fuorvianti. [Paul Reiter, Global Warming and malaria: a call for accuracy, “Lancet”, giugno 2004]

Estinzione di numerose specie:

Falso. Negli anni Settanta, Norman Myers (ambientalista specializzato in biodiversità) previde che entro il 2000 si sarebbero estinte un milione di specie animali. Paul Ehlrich (microbiologo ed immunologo) previde che entro il 2000 si sarebbe estinto il cinquanta per cento di tutte le specie. Ma queste erano soltanto opinioni, che in assenza di prove divengono pregiudizi. Sapete quante specie ci sono nel nostro pianeta? Non lo sa nessuno. Si stima che possano essercene tra i tre e i cento milioni, ma nessuno lo sa con precisione. Converrete che si tratta di una forbice piuttosto ampia. Quindi è difficile dire quante specie si stanno estinguendo se nemmeno si sa quante ce ne sono. Considerate poi che ogni anno vengono scoperte altre quindicimila specie. Ovviamente nessuno conosce nemmeno la percentuale di estinzione delle specie. Sapete come si misura il numero delle specie estinte? Qualche sapientone delimita un ettaro o un acro di terra e poi cerca di contare tutti gli insetti, gli animali e le piante al suo interno. Poi dopo dieci anni torna e li conta di nuovo. Nel frattempo però forse gli insetti si sono spostati in un campo adiacente. Comunque, riuscite a immaginare cosa significhi cercare di contare tutti gli insetti presenti in un ettaro di terra? Deve essere a dir poco difficile, e anche un’operazione molto imprecisa.

Scioglimento dei ghiacciai a causa del surriscaldamento globale:

Vero, ma solo in parte. Alcuni si stanno sciogliendo, altri no. Negli anni recenti, non c’è alcun trend globale verso un aumento dello scioglimento dei ghiacciai. [Roger J. Braithwaite, Glacier mass balance, the first 50 years of international monitoring, “Progress in Physical Geography”, 2002] Sapete quanti ghiacciai ci sono al mondo? Ci sono 160.000 ghiacciai al mondo. Ne sono stati inventariati circa 67.000, ma solo alcuni sono stati studiati con attenzione. Quindi, come si può affermare che si stanno sciogliendo tutti? Nessuno può saperlo. Ma facciamo un esempio pratico che è sotto gli occhi di tutti. Il Kilimangiaro si sta sciogliendo a causa del surriscaldamento globale…dicono. In realtà il Kilimangiaro ha continuato a sciogliersi fin dal 1800, molto prima del surriscaldamento globale. La graduale scomparsa del ghiacciaio è argomento di studio da oltre un secolo, ed è considerato anche qualcosa di alquanto misterioso perché il Kilimangiaro è un vulcano equatoriale, perciò sorge su una regione calda. Ma le misurazioni satellitari di quella regione all’altitudine del Kilimangiaro non evidenziano alcuna tendenza all’aumento delle temperature. Quindi perché si sta sciogliendo? A causa della deforestazione. La foresta pluviale alla base della montagna è stata completamente abbattuta, perciò l’aria che sale verso l’alto non è più umida. Gli esperti pensano che se la foresta venisse ripristinata, il ghiacciaio tornerebbe alle sue dimensioni originarie. [Betsy Mason, African Ice Under Wraps, “Nature”, novembre 2003]

Innalzamento del livello dei mari:

Vero, il livello dei mari si sta innalzando. Ma si sta innalzando da circa seimila anni, fin dall’inizio dell’Olocene. Il livello dei mari sta aumentando di circa venti centimetri ogni cento anni.

Aumento delle calamità naturali, cicloni, e uragani:

Falso. Numerosi studi mostrano che non sono affatto aumentate. Secondo l’IPCC (Gruppo Intergovernativo Sul Cambiamento Climatico), “l’esame dei dati meteorologici non conferma la percezione di un aumento della frequenza e della gravità degli eventi atmosferici estremi nel contesto dei cambiamenti climatici a lungo termine. Oltretutto non c’è alcuna prova che dimostri un aumento degli eventi climatici estremi, o della variabilità del clima, in senso globale, durante il Ventesimo secolo”. Nel rapporto dell’IPCC del 2001: “Non si registra alcun trend verso l’aumento delle temperature, tropicali e no, né si riscontrano cambiamenti sistematici nella frequenza dei tornado, delle giornate di pioggia, o di grandine”.

Problematiche legate a El Nino:

Vero e Falso. El Nino è un fenomeno meteorologico globale che si verifica quando le temperature oceaniche lungo la costa del Sud America rimangono sopra la media per diversi mesi. Una volta che si è scatenato, El Nino dura all’incirca un anno e mezzo, condizionando il clima di tutto il mondo. El Nino colpisce all’incirca ogni quattro anni ( nel secolo scorso si è verificato ventitré volte), e si verifica da migliaia di anni, perciò ha preceduto, e di molto, il surriscaldamento globale. Ma che tipo di minaccia rappresenta El Nino? Nel 1998 El Nino è stato particolarmente devastante; alluvioni, raccolti distrutti, ecc. Queste cose sono indubbiamente successe. Ma gli effetti dell’ultimo El Nino sull’economia americana ad esempio, si sono tradotti in un guadagno netto di circa quindici miliardi di dollari, per via di una più lunga stagione della coltivazione e di un minore utilizzo invernale dell’olio combustibile. Il beneficio economico fu sorprendentemente positivo. [Stanley A. Changnon, Impacts of 1997-98 El Nino-Generated Weather in the United States, “Bulletin of the American Meteorological Society”, 1999]

 

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