Con il termine vichinghi si intendono solitamente quei guerrieri norreni, originari della Scandinavia e della Danimarca che fecero scorrerie sulle coste delle isole britanniche, della Francia e di altre parti d’Europa fra la fine dell’VIII e l’XI secolo.
Questo popolo guerriero adorava dei come Freya, Thor, Loki e Odino; dei che erano tutt’altro che perfetti. Erano lunatici, dispettosi, invidiosi, avidi e collerici.
Il saggio Odino, padre degli dei, lo Zeus nordico, non faceva eccezione.
Era soprattutto al suo favore che i vichinghi anelavano.
Odino, come tutti gli dei, richiedeva sacrifici, e quanto più importante era il dio tanto più grande era il sacrificio.
Nei resoconti storici si menziona anche una sorta di “festival” che si teneva ogni nove anni a Uppsala e che durava per nove giorni. Tutti (re, condottieri e gente comune) dovevano mandare le loro offerte.
Un re vichingo cristianizzato, Inge il Vecchio, fu addirittura detronizzato per non avervi preso parte.
Durante ognuno dei nove giorni, nove esseri viventi di sesso maschile (bestiame, uccellagione ed esseri umani) venivano sgozzati e appesi a testa in giù nel boschetto accanto al tempio. Tutto perché nel culto di Odino il numero nove aveva un significato particolare.
Odino insomma, richiedeva sacrifici umani, e una delle forme di sacrificio più frequente era la cosiddetta “Aquila di sangue”.
Ma che cos’era esattamente l’Aquila di sangue, e in che cosa consisteva di preciso?
L’Aquila di sangue era un’offerta che raggiungeva da sola la dimora di Odino. Un essere umano cui venivano date le ali di un’aquila.
Si prendeva la vittima predestinata, generalmente un prigioniero catturato nel corso di una razzia, la si denudava e la si legava con braccia e gambe divaricate, dopo di che il sacerdote di Odino prendeva uno spadone e le squarciava l’addome.
Questi sacerdoti erano abili come chirurghi. Con un colpo solo aprivano la vittima, presumibilmente senza ledere gli organi vitali, per non ucciderla. Poi le estraevano i polmoni e glieli gettavano sulle spalle. Le ali dell’Aquila di sangue, le ali con cui avrebbero raggiunto Odino.
Sembra incredibile e osceno, ma è un fatto storico e documentato.
Ecco perché i vichinghi erano i più temuti tra i razziatori, e venivano descritti alla stregua di demoni.
Foto elmo vichingo sotto licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic