Siete sicuri che il pianeta su cui state poggiando i piedi in questo momento sia una sfera di circa 12.700 chilometri di diametro, leggermente schiacciata ai poli, in orbita attorno a una stella che dista più di 149 milioni di chilometri?

Ovviamente si, e nessuno riuscirebbe a farvi cambiare idea facilmente.

Se qualcuno ci provasse obiettereste infastiditi che certi presupposti sono più che assodati e che quindi non ha senso neanche porsi il problema; tutti sanno che la Terra è sferica, basta guardare le foto e i filmati dei satelliti per rendersene conto in modo semplice e diretto.

E tutti sanno che la Terra fa parte di un sistema solare che si trova in una galassia composta da miliardi di stelle, che a sua volta vaga nello spazio infinito assieme a un numero incalcolabile di altre galassie.

Eppure, che ci crediate o no, non tutti l’hanno sempre pensata in questo modo, e tutt’oggi vi sono persone che ritengono che il nostro pianeta abbia una forma molto diversa da quella che noi tutti conosciamo.

Esaminiamo quindi le più incredibili ipotesi.

La Terra piatta:

“La Terra è un disco che solo qualche ingenuo ha l’illusione di circumnavigare, in realtà levigate barriere di ghiaccio impediscono agli incauti di cadere di sotto”.

Queste sono le parole di chi sostiene a spada tratta quella che per la maggior parte delle persone è soltanto un’eresia.

I terrapiattisti si basano sull’interpretazione letterale di alcuni passi biblici e danno per scontato che la parola di Dio sia inoppugnabile.

Secondo le Sacre Scritture, la Terra deve essere piatta e ogni dubbio in merito alla questione significa un affronto verso Dio.

Gli scienziati hanno torto perché cercano di spiegare in modo diverso ciò che è stato rivelato direttamente dal Creatore.

Inizialmente non esistevano i satelliti, quindi non esisteva alcuna foto da contrapporre a queste argomentazioni. Fu proprio per questo che nei primi decenni del Novecento, sull’onda di un fondamentalismo religioso, le idee terrapiattiste conquistarono un consenso piuttosto vasto.

La Bibbia venne integrata poi da considerazioni più pratiche, come studi di astronomia e geologia che arrivavano a concludere che il Polo Nord si trova in realtà al centro di quel disco piatto che sarebbe il nostro pianeta, e che il Polo Sud era invece la barriera di ghiaccio che lo circondava e che impediva a persone e cose di cadere nello spazio.

Il Sole poi, possedeva un diametro di non più di una trentina di miglia e distava dalla Terra solo tremila miglia. Se infatti la sua funzione era solo quella di illuminare il mondo, perché mai Dio avrebbe dovuto creare un oggetto più distante e più grosso?

Con l’avvento dei viaggi spaziali, e prima ancora con la messa in orbita dei satelliti artificiali, le teorie terrapiattiste cominciarono a declinare, ma non subirono un vero e proprio crollo come ci si sarebbe aspettato.

I terrapiattisti non fecero alcun passo indietro nonostante l’evidenza, al contrario negarono ciò che era ormai sotto gli occhi di tutti sostenendo che i governi di tutto il mondo avevano imbastito una grande truffa.

In pratica per loro tutti i viaggi spaziali erano, e sono, delle grandi montature organizzate per tenere all’oscuro la gente della vera natura del nostro pianeta.

In quanto alle immagini dei satelliti e ai filmati, sono ovviamente frutto di abili trucchi e fotomontaggi.

Lo scopo di questo grande inganno di dimensioni planetarie, non è per la verità ben chiaro nemmeno agli stessi sostenitori della Terra piatta.

 

La Terra Cava:

“Al mondo intero. Io dichiaro che la Terra è vuota e abitabile interiormente. Essa contiene molte sfere solide concentriche collocate l’una nell’altra ed è aperta al polo da 12 a 16 gradi. Mi impegno a dimostrare la realtà di ciò che affermo e sono pronto ad esplorare l’interno della Terra se il mondo accetta di aiutarmi nella mia impresa.”

Queste sono le parole di John Cleves Symnes, un ex capitano di fanteria che era giunto a quelle conclusioni dopo una lunga riflessione.

Symnes sosteneva che tutto ciò che si trova in natura è vuoto (dalle ossa agli steli dei fiori), e perciò anche la Terra doveva essere vuota al suo interno. Il globo terrestre secondo lui, conteneva altri quattro globi più piccoli (veri e propri mondi abitati come il nostro), ognuno dei quali era aperto ai poli e permetteva il passaggio da un mondo all’altro.

L’ex militare costruì anche un famoso modello della Terra da lui ipotizzata, modello tuttora conservato presso l’Accademia delle Scienze Naturali di Filadelfia.

L’idea di una Terra cava, e ancor più quella di una Terra cava abitata, ha però radici lontane i cui echi è possibile rintracciare nelle varie mitologie.

Pensiamo ad esempio ai viaggi nell’Ade compiuti dagli eroi greci, o al mito di Orfeo ed Euridice.

Il modello della Terra cava, prevede un mondo interno, accessibile da aperture situate ai due poli, dove vi sono oceani e continenti, montagne, laghi, fiumi, e dove vivono specie animali e vegetali a noi sconosciute.

 

La Terra Concava:

Nel 1942 l’Europa è in fiamme. La seconda guerra mondiale è in pieno svolgimento e le truppe tedesche sono impegnate su tutti i fronti, mentre gli scienziati del Terzo Reich mettono a punto apparecchiature sempre più sofisticate che, nelle intenzioni, dovrebbero agevolare la vittoria della Germania.

In quel periodo un pool di scienziati viene incaricato dal Fuhrer di condurre anche ricerche alternative, seguendo presupposti diversi da quelli assodati dalla scienza canonica.

E’ per questo che una spedizione di scienziati capeggiata dal dottor Heinz Fischer, specialista in raggi infrarossi, parte alla volta dell’isola di Rugen, nel Mar Baltico.

Qui i nazisti puntano i loro innovativi radar verso il cielo con un angolo di 45 gradi. Lo scopo della missione non è ben chiaro agli stessi membri della spedizione, fino a che è lo stesso Fischer a metterli al corrente. Il Fuhrer, rivela, ha buone ragioni di ritenere che la Terra non è convessa, ma concava e che noi non abitiamo l’esterno del globo, bensì l’interno.

Scopo di quella spedizione è di dimostrare questa verità e, non da ultimo, di trarne vantaggio ai fini del buon esito della guerra.

Come? Facile a dirsi; se la Terra è realmente concava allora puntando i radar contro il cielo deve essere possibile ottenere una rilevazione di ciò che sta dall’altra parte, in particolare delle flotte nemiche in navigazione.

Inutile dire che i risultati a cui giunse quella spedizione furono alquanto deludenti.

 

E se la Terra fosse viva?

Una teoria sviluppata negli anni 70 e conosciuta come Gaia (il nome della dea greca identificata con la Terra), asserisce che la materia vivente del nostro pianeta, l’aria e gli oceani farebbero parte di un enorme sistema in grado di autoregolamentarsi per consentire la sopravvivenza della biosfera.

In pratica, gli organismi viventi sarebbero in grado di controllare determinate condizioni tra cui la quantità dell’acqua, la composizione chimica dell’atmosfera, la temperatura, il grado di salinità degli oceani, e l’acidità del suolo.

Mantenendo costanti i valori ed evitando di uscire da certi limiti, gli organismi viventi rendono essi stessi possibile il proseguimento della vita sulla Terra.

Il pianeta si può dire così “vivo”, in quanto questo sistema di “autocontrollo” sembrerebbe svilupparsi in modo sincrono come se l’insieme degli organismi viventi fosse in realtà un unico grande organismo.

 

Foto terra rotante di Marvel  sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

Foto terra concava di Joshua Cesa  sotto licenza  Creative Commons Attribution 3.0 Unported