In questa strana estate targata covid-19, mi è capitato di assistere ad una particolare discussione tra un gruppo di ragazzi in spiaggia.

Era un gruppo numeroso ed eterogeneo, di quelli che possono contare al suo interno i più svariati personaggi; c’era il ragazzo in carne ma simpatico, quello quel fisico atletico che si atteggia a sciupafemmine, la ragazza corteggiata da tutti, il figlio di papà pronto ad accompagnare tutti a casa con la moto nuova regalatagli per la promozione, e il timido che ascolta tutto ma rimane sempre defilato, divenendo spesso oggetto di battutine e prese in giro.

Questa particolare struttura sociale che si crea nei gruppi di ragazzi è il motivo che in passato mi ha fatto sempre odiare le feste, che non sono altro che dei rituali ghettizzanti in cui i personaggi più deboli vengono ostracizzati da quelli più forti…ma questa è tutta un’altra storia.

Torniamo al gruppo in spiaggia quindi, senza divagare troppo.

La maggior parte di quei ragazzi (quasi tutti avevano concluso le scuole superiori) affermava a gran voce di non aver nessuna intenzione di rimanere qui (come già accennato in vecchi post, chi vi scrive vive in una piccola cittadina), ma di voler continuare gli studi o cercare lavoro altrove…l’importante è allontanarsi da questo posto.

Certo posso capirli, questa piccola cittadina non è certo un’oasi di cultura, e non stento a credere che i ragazzi non vedano l’ora di sfuggire alla noia monocroma di questo posto, ma la verità è che una volta abituatisi e capito come funzionano davvero le cose anche lontano da questa realtà, qui ci si trova a meraviglia.

E’ come quando da ragazzo eccelli in qualche sport, ti senti invincibile e cerchi fortuna lontano da casa, una fortuna che spesso e volentieri non arriva, o per lo meno non arriva come avevi sperato.

Così dopo qualche anno torni sui tuoi passi, per scoprire che nei vecchi posti non sanno più nemmeno come ti chiami. Quella favolosa carriera su cui avevi fantasticato, sarà soltanto una nota a piè di pagina. Tutte quelle belle ragazze che prima ti sbavavano dietro saranno mamme. La vecchia casacca da gioco sarà però ancora fonte di grande orgoglio personale, ma scopri di non poterla più indossare. Perché alla fine capisci che era solo roba da liceali, roba da ragazzi.

Sono sicuro che con il tempo le cose cambieranno anche per quei ragazzi, ma per ora va bene così!