Cokeville (Wyoming), maggio 1986: alcuni terroristi fanno esplodere una bomba nella scuola locale. I 156 bambini presenti all’interno dell’edificio rimangono miracolosamente illesi e alcuni di loro affermano di aver visto, poco prima dell’esplosione, alcuni esseri vestiti di bianco che sembravano “accesi come lampadine”.

Israele, dicembre 1993. Una sedicenne della Galilea, tale Lubna Haji da anni sofferente di forti dolori lombari, mette in subbuglio le autorità religiose ebraiche dichiarando di essere stata guarita da un angelo che, imponendogli le mani sui fianchi, ha allentato per sempre le sue sofferenze.

Racconti come questi abbondano, e a giudicare dalle numerose testimonianze provenienti da ogni parte del mondo, pare quasi che gli angeli siano in mezzo a noi, e in alcune circostanze siano capaci di interagire con il nostro mondo fisico, manifestandosi in modo tangibile.

L’aspetto di questi esseri è un punto su cui curiosamente le varie testimonianze sembrano concordare: emanano una luce abbagliante, sono indescrivibilmente belli, quasi sempre vestiti di bianco o di rosa, a seconda del sesso, perché contrariamente alla credenza comune ci sarebbero angeli maschi e angeli femmine.

Nella maggior parte dei casi appaiono come esseri antropomorfi, ma a volte possono assumere una forma indefinita.

Quel che è certo è che chi li vede percepisce un gran senso di pace interiore e di immensa fiducia.

Gli angeli non incutono mai timore, e la persona che ha la ventura di incontrarli si convince facilmente della loro natura angelica, un po come se percepisse che l’aiuto gli è offerto da una creatura pura e d’animo gentile.

Tuttavia non sempre gli interventi angelici comportano la comparsa di questi esseri.

A volte l’angelo si può manifestare come una forza invisibile, che ci trascina lontano dal pericolo salvandoci la vita.

Altre volte ancora, l’angelo può essere una voce che proviene dal nulla e che ci suggerisce la soluzione migliore per uscire da una situazione disperata.

In Italia la percentuale di persone che credono negli angeli è un po più bassa rispetto ad altri Paesi; il che è abbastanza curioso dato che il nostro è un paese cattolico, ma anche da noi negli ultimi tempi l’interesse per queste creature è aumentato notevolmente.

Ma da quando l’uomo ha cominciato a credere nell’esistenza degli angeli?

Da parecchio tempo, visto che la figura dell’angelo (termine che in greco significa “messaggero”) è presente fin dall’antichità in tutte le tradizioni. E’ sbagliato infatti credere che questi esseri siano un’esclusiva dell’iconografia cristiana, perché le figure angeliche compaiono curiosamente in quasi tutte le religioni antiche, anche se in forme diverse rispetto a quelle che oggi conosciamo.

Tre figure compaiono con maggior frequenza nelle scritture: due arcangeli, Michele e Gabriele, e l’angelo Raffaele.

Michele è l’angelo protettore del popolo d’Israele, ed è stato il soldato con la spada infuocata che ha scacciato il diavolo dal cielo.

Gabriele è colui che sta davanti a Dio.

Raffaele, il cui nome significa “Dio risana”, è un tipico messaggero divino, uno dei sette angeli che contemplano Dio e che in genere si manifesta come un essere perfettamente umano.

Con il consolidamento del cristianesimo l’angelologia si amplia notevolmente.

Le gerarchie angeliche vengono suddivise in nove categorie: angeli, arcangeli, principati, potestà, virtù, dominazioni, troni, cherubini e serafini.

Queste ultime due categorie derivano direttamente dal mondo religioso mesopotamico.

I cherubini in particolare, sono i “custodi del trono di Dio”, i serafini invece rappresentano il più elevato dei cori angelici.

Ma i più noti angeli sono quelli “caduti”, chiamati Veglianti nei vangeli apocrifi, o più semplicemente diavoli.

Costoro si sarebbero ribellati nella notte dei tempi e sarebbero stati scacciati da Dio e dai suoi angeli.

Il conflitto sarebbe esploso per un atto di superbia da parte di uno degli angeli più belli, Lucifero, scacciato dal cielo assieme ad una legione di seguaci.

Da quel momento questi angeli, diventati diavoli, cioè avversari, tenterebbero gli uomini per portarli alla dannazione, sottraendoli alla luce divina.

Fin qui la storia di come la figura dell’angelo sia stata in passato concepita e intesa dalle diverse culture e religioni.

Ma torniamo adesso ad affrontare lo spinoso problema della possibilità che gli angeli non siano solo dei simboli religiosi, ma vere e proprie creature dotate di una loro tangibilità e in grado di interagire con noi.

A quanto pare solo pochi individui sarebbero in grado di tanto in tanto di assistere all’apparizione di un angelo.

Ma se queste creature esistono, e fanno parte anche del nostro mondo, perché non tutti possono vederle?

Potrebbe esserci una risposta scientifica a questa domanda.

E’ ormai universalmente accettato il presupposto neurofisiologico che i due emisferi del cervello svolgano funzioni diverse: l’emisfero sinistro presiede al linguaggio, alla razionalità, alla logica e alla vita cosciente; quello destro è invece legato all’intuizione, all’immaginazione, alla creatività e all’emozione.

Oggi l’uomo si lascia guidare prevalentemente dall’emisfero sinistro, mentre l’azione di quello destro si evidenzia solo nei momenti creativi o nei pochi istanti in cui riusciamo ad avere intuizioni o a provare esperienze mistiche e religiose.

Forse un tempo, anche l’emisfero destro era sviluppato quanto il sinistro, e quindi l’uomo era in grado di percepire anche la presenza di una sfera superiore della coscienza in cui si muovevano le cosiddette figure angeliche.

Oggi però solo poche persone avrebbero conservato la facoltà di sentire e vedere il mondo invisibile (i veggenti, i medium, e coloro che affermano di  incontrare gli angeli); per tutti gli altri questa facoltà è andata perduta.

Vi è da dire però, che la scienza ufficiale nega a priori questa possibilità, preferendo non immischiarsi in quella che è considerata materia di fede.

Per gli scienziati (per loro natura costretti a rimanere fedeli solo al dogma del metodo sperimentale, e quindi a tutto ciò che può essere controllato e riprodotto in laboratorio), le apparizioni angeliche sono riconducibili ad una errata percezione della realtà causata di volta in volta da più fattori: allucinazioni, isteria, o stati di alterazione della coscienza.

Tuttavia chi ha fede non ha alcun dubbio, pur non potendo dimostrare nulla di concreto.

Rimangono perciò solo le incredibili testimonianze e i numerosi racconti che spesso sfidano la nostra ragione.