Se percorriamo le strette ed affollate strade del centro storico di Napoli, non possiamo non imbatterci in una cappella in stile barocco, vanto della città partenopea e dei suoi abitanti.

Questa è la famosa Cappella dei San Severo, la quale, a causa di una immagine della Vergine, viene anche denominata come S. Maria della Pietà dei Sangro, o Pietanella.

Proprio in questa città dai lussureggianti colori, si sviluppò la grande Scuola Alchemica Napoletana settecentesca, dove si rese popolare l’immagine di un nobile erudito appassionato di arti e scienze: don Raimondo di Sangro, duca di Torremaggiore e settimo principe di San Severo.

La figura di Raimondo di Sangro, s’innesta tra i massimi scienziati napoletani del suo secolo, e le sue indagini spaziarono in tutti i campi dello scibile.

I suoi studi vanno dall’arte tipografica realizzata a più colori, alla balistica, alle proprietà dei metalli, alla decifrazione dei linguaggi esoterici usati dagli indios peruviani; studi e scoperte che vengono tuttora applicate dalla scienza moderna.

Ma il mistero dei suoi preparati alchemici che riuscivano ad “indurire” le materie molli metallizzandole e pietrificandole, o viceversa, rendendo plastico e malleabile a freddo il ferro ed altri metalli, rimane tutt’oggi un mistero impenetrabile.

Raimondo di Sangro nacque il 30 gennaio del 1710 a Torremaggiore (FG), nella cui cittadina i San Severo possedevano un palazzo ducale di epoca cinquecentesca che dava sulla piazza principale, oggi intitolata proprio a Raimondo, e dove sulla lapide a lui dedicata è possibile leggere “Chimico e matematico”.

Raimondo ereditò il titolo di principe molto presto, insieme alle notevoli ricchezze che il suo stato comportava.

Il nobile vantava illustri natali, infatti le bande azzurre in campo d’oro del suo stemma rappresentano proprio la discendenza dei duchi di Borgogna, i quali fondevano le stirpi carolingia, longobarda e normanna.

Ma il nome di Sangro non si limita solo a questo.

Quest’illustre famiglia, oltre ad abati e ad altissimi prelati, vanta quattro pontefici quali, Innocenzo III (1198-1216), Gregorio IX che istituì la Santa Inquisizione (1227-1241), Paolo V (1555-1559) e Benedetto XIII (1724-1730), e tre santi, Oderisio, Bernardo e Rosalia.

In epoca medievale, il casato dei di Sangro si legò all’ordine Templare attraverso S. Bernardo di Chiaravalle, il potente cistercense che fu temuto da papi e imperatori e che protesse l’ordine Templare divenendone Gran Priore e consigliere spirituale.

La fortuna ed il titolo nobiliare fecero quindi in modo che il giovane principe si dedicasse principalmente alle ricerche scientifiche, che lo condussero inevitabilmente all’Alchimia.

Raimondo per l’interno della Cappella dei San Severo, commissionò delle bellissime sculture che ornano i sepolcri degli antenati e soprattutto dei suoi genitori. Tali immagine scultoree, sono espressioni di una particolare forma di simbologia, non solo Templare, ma anche Massonica.

Gli artisti chiamati a lavorare alla cappella, si limitarono soltanto ad eseguire le immagini commissionate loro dal principe, il quale fornì loro sia colori che marmi formati alchemicamente.

Specialmente le velature delle opere, si dice fossero state marmorizzate tramite procedimenti alchemici.

Ne sono un esempio lo strabiliante “Cristo Velato”, in precedenza collocato da Raimondo nella cripta ovale al di sotto della cappella e oggi esposto al centro della chiesa, la “Pudicizia”, anch’essa velata che orna la tomba della madre del di Sangro morta giovanissima, o il “Disinganno”, che mostra un uomo avviluppato da una rete gremita di nodi che si libera grazie all’aiuto di un genio alato sulla cui fronte arde una fiamma.

Il sottosuolo della cappella, la cosiddetta Cripta Ovale, luogo di meditazione per gli apprendisti dell’arte alchemica, era formato invece in terra battuta e privo di pavimentazione, così da evitare che le vibrazioni provenienti da quel luogo venissero interrotte.

Ma quello che rese maggiormente famoso Raimondo di Sangro, si trova ancora oggi dentro un armadio posto all’interno di un locale congiunto alla cappella.

Si tratta di due “Macchine anatomiche” che sembrano scaturite da un racconto del terrore di H.P. Lovecraft.

Questi congegni (due scheletri, uno maschile e l’altro femminile), sembrano essere costretti all’interno di un complesso e perfetto reticolo anatomico arterio-venoso.

I due strani apparati hanno dato vita a diverse leggende, tra queste la più conosciuta sostiene che il principe, pur di ottenere questo spaventoso risultato, avesse iniettato un liquido metallizzante nella circolazione sanguigna di due suoi servi.

In realtà non c’è niente di demoniaco; i due modelli anatomici, benché siano realmente due scheletri umani che il principe di san Severo adoperava per motivi di studio, sono ricoperti da cera d’api colorata e montata su degli esoscheletri in fil di ferro e spago.

Il principe di San Severo inoltre, aveva scoperto la radioattività, il suo mortale effetto e la sua schermabilità con il piombo.

Chiudiamo con una leggenda riguardante la fine di Raimondo di Sangro.

Il principe dopo un importantissimo esperimento realizzato dopo anni e anni di studio, decise di non morire.

Preparò quindi una pozione alchemica e la bevve, non prima però di aver incaricato un suo fidato servo di riporre il suo corpo all’interno di una cassa in precedenza preparata.

Il contenitore non doveva essere aperto per 51 giorni.

Ma i familiari del principe, turbati dalla sua assenza e credendo che nella cassa vi fossero tesori di inestimabile valore, l’aprirono prima del tempo.

Raimondo di Sangro era vivo, ringiovanito di quarant’anni.

Purtroppo però i legamenti ossei e i tendini non avevano avuto il tempo di consolidarsi ed il principe, in un urlo di dolore, cadde a pezzi sul pavimento.

Era il 22 marzo del 1771.

 

Foto stemma Principe di San Severo di Massimop sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

Foto immagine in evidenza di David Sivyer sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

Foto Cappella di San Severo di David Sivyer sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

Foto Cristo Velato di David Sivyer sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

Foto Pudicizia di David Sivyer sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

Foto Disinganno di David Sivyer sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

Foto Macchine Anatomiche di David Sivyer sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic