Il Progetto Blue Book  fu uno studio  condotto dall’aereonautica militare americana tra il 1947 e il 1969 sugli avvistamenti di oggetti volanti non identificati (UFO) nel territorio statunitense e in buona parte dell’Europa, con lo scopo di determinare se gli UFO costituissero una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e contemporaneamente di classificare e analizzare scientificamente tutti i dati raccolti sul fenomeno. Questo progetto rappresenta comunque soltanto “la punta dell’iceberg”, poiché fu preceduto da altre ricerche molto simili (il progetto Sign, il progetto Grudge, e il progetto Twinkle). Con il Blue Book si investigò su centinaia di casi grazie anche all’apporto dell’astrofisico Josef Allen Hynek, entrato nel progetto come consulente scientifico e divenuto poi uno dei principali protagonisti, che però ad un certo punto cominciò a muovere pesanti critiche sul progetto stesso ed in particolare sullo scadente ed effimero coinvolgimento del personale dell’Air Force che sembrava più interessato ad insabbiare o comunque mettere a tacere le voci sui presunti avvistamenti piuttosto che darne una reale spiegazione scientifica.

Ma vediamo ora nello specifico alcuni tra i principali casi presi in esame dal progetto Blue Book:

L’incidente di George Gorman, conosciuto anche come Gorman UFO Dogfight.

Il 1º ottobre 1948 il sottotenente George Gorman, un pilota veterano della seconda guerra mondiale che prestava servizio nella Guardia Nazionale del Nord Dakota, ai comandi di un aereo P-51 Mustang stava partecipando ad un’esercitazione aerea con altri piloti della Guardia Nazionale. I piloti arrivarono sulla città di Fargo alle 20:30 circa; mentre i suoi colleghi atterrarono, Gorman decise di proseguire il volo.

Intorno alle ore 21:00 egli sorvolò lo stadio, dove stava giocando la squadra del liceo della città e notò un oggetto brillante e luminoso. Alle 21:07 Gorman contattò la torre di controllo dell’aeroporto di Fargo e chiese notizia della presenza di altri aerei oltre al suo; la torre di controllo rispose che non c’erano altri aerei. Gorman comunicò allora alla torre di controllo che avrebbe cercato di raggiungere l’oggetto per determinarne l’identità. Lanciò il suo aereo alla massima potenza, ma presto si accorse che l’oggetto andava troppo veloce perché potesse raggiungerlo. Fece allora una curva a destra cercando di intercettarlo e si avvicinò fino ad una distanza lineare di 5.000 piedi (circa 1.500 metri); l’oggetto si trovava ad una quota superiore al suo aereo di circa 500 piedi (150 metri). Gorman descrisse l’oggetto come una semplice “sfera di luce”. Poco dopo, Gorman perse di vista l’oggetto; quando lo rivide, esso aveva fatto una virata di 180 gradi e stava venendo verso di lui. A questo punto esso fece una rapida risalita verticale e Gorman lo seguì, ma a 14.000 piedi il suo aereo perse slancio e non poté salire di più; a questo punto il pilota stimò che l’oggetto era a 2.000 piedi sopra di lui. Gorman fece due ulteriori tentativi di raggiungere l’oggetto, ma senza successo. Esso sembrò ancora una volta venire verso di lui, ma interruppe il movimento e cominciò a muoversi verso l’aeroporto di Fargo. Uno dei controllori di volo, L.D. Jensen, vide l’oggetto con un binocolo, ma osservò solo una luce senza potere vedere alcuna forma attorno ad essa. Gorman continuò a seguire l’oggetto fino a circa 40 km a sud-ovest di Fargo. Lanciò ancora una volta l’aereo a piena potenza per raggiungere l’oggetto, che gli sfuggì risalendo in verticale. Il pilota cercò di proseguire l’inseguimento, ma l’oggetto uscì dalla sua visuale. A questo punto interruppe la caccia e si diresse verso l’aeroporto di Fargo; erano le 21:27. Dopo poche ore, ufficiali dell’Air Force arrivarono a Fargo ed interrogarono Gorman e gli altri testimoni. Essi fecero anche una misurazione del livello di radiazione dell’aereo di Gorman e lo confrontarono con il livello di radiazione di un altro aereo che non volava da parecchi giorni; dato che sull’aereo di Gorman il livello di radiazioni era più elevato, essi conclusero che il velivolo era stato accanto ad una fonte di radiazioni atomiche. Qualche tempo dopo furono rilevati alcuni errori iniziali nelle indagini. Anzitutto fu messo in evidenza che un aereo che vola ad alta quota è meno schermato dalle radiazioni di un aereo che si trova al suolo, pertanto il maggior livello di radiazioni trovato sull’aereo di Gorman non provava affatto che esso era stato nelle vicinanze di una fonte di energia atomica. Inoltre il Servizio meteorologico dell’aeronautica militare, rivelò che il 1º ottobre 1948 alle 20:50 era stato lanciato un pallone sonda illuminato dall’aeroporto di Fargo; fu calcolato che intorno alle 21:00 il pallone doveva trovarsi proprio nella zona dove fu avvistato da Gorman.

Gli investigatori accertarono inoltre che nessuno degli altri testimoni aveva visto le evoluzioni dell’oggetto descritte da Gorman e giunsero alla conclusione che queste fossero un’illusione dovuta ai movimenti effettuati da Gorman con il proprio aereo. Inoltre gli investigatori ritennero che Gorman, quando il pallone uscì dalla sua visuale, vide il pianeta Giove e lo scambiò per l’UFO. All’inizio del 1949 fu dichiarato ufficialmente che l’avvistamento di Gorman era dovuto ad un pallone sonda illuminato.

 

Il Mostro di Flatwoods.

In questo caso si tratta di una presunta entità extraterrestre o creatura criptozoologica avvistata per la prima ed unica volta il 12 settembre 1952 vicino a Flatwoods, cittadina della della Virginia Occidentale. Alle 19:15 del 12 settembre 1952, due fratelli, Edward e Fred May, e il loro amico Tommy Hyer (rispettivamente 13, 12 e 10 anni) videro un oggetto luminoso attraversare il cielo che parve precipitare su una collina nel terreno appartenente al contadino G. Bailey Fisher. I ragazzi tornarono dalla madre dei May, Kathleen, dove riferirono dello schianto dell’UFO sulla collina. La signora May, accompagnata dai figli si diresse verso il luogo dello schianto per capire cosa fosse l’oggetto avvistato dai ragazzi. Raggiunta la cima di una collina videro una “palla di fuoco” pulsante ed una pungente nebbia che fece bruciare i loro occhi e il loro naso e delle piccole luci vicino un albero di quercia. Kathleen puntò in quella direzione la torcia presa da casa, perché cominciava a fare buio quando si diressero sulla collina. La luce rivelò una terrificante creatura che dissero emise un sibilo acuto e sinistro prima di muoversi verso di loro. A questo punto, in preda al panico, fuggirono tutti. Tornati a casa Kathleen May contattò lo sceriffo locale che condusse una serie di interviste e visitò il luogo dell’avvistamento quella notte stessa, riferendo la presenza di un “odore metallico, nauseante e di bruciato” ma non trovando nient’altro. Il caso fu chiuso dall’Air Force spiegando che la luce avvistata quel 12 settembre dai ragazzini era probabilmente una meteora e la creatura individuata una civetta appollaiata su un albero distorta dalla forte ansia degli osservatori.

 

L’avvistamento di Lubbock.

Questo è un caso di avvistamento di massa di UFO. Esso consistette nell’avvistamento di una formazione di luci che sorvolavano la città di Lubbock nel Texas. Il fenomeno si manifestò a più riprese dall’agosto al settembre del 1951. L’avvistamento ebbe larga pubblicità a livello nazionale ed è considerato uno dei primi casi di avvistamento di massa di oggetti volanti non identificati negli USA. Il primo avvistamento si verificò la sera del 25 agosto 1951 da parte di tre professori del Texas Technological College che, seduti nel cortile della casa di uno di loro, intorno alle 21 videro un gruppo di luci brillanti come stelle ma di maggiori dimensioni, che attraversarono velocemente il cielo. Essi esclusero immediatamente la possibilità che si trattasse di meteore. Mentre ancora discutevano, videro un secondo gruppo di luci con caratteristiche simili a quelle osservate poco prima. Il giorno dopo i docenti raccontarono l’accaduto al giornale locale, il Lubbock Avalanche-Journal. A seguito dell’articolo, tre donne dichiararono di avere osservato le stesse luci la sera dell’avvistamento da parte dei professori. Pochi giorni dopo, la sera del 30 agosto, una matricola del Texas Technological College era sdraiato sul letto e osservando fuori dalla finestra vide passare in cielo un gruppo di circa 20 luci bianche. Il ragazzo prese la macchina fotografica e corse nel cortile della casa dei suoi genitori, per fotografare le luci se fossero passate un’altra volta; ci fu un nuovo passaggio delle luci e poté così scattare 5 fotografie, che furono pubblicate dal giornale locale. Qualche giorno dopo, la sera del 5 settembre, vi fu un nuovo avvistamento, ancora da parte dei professori che avevano osservato per primi le luci. I tre docenti si trovavano insieme ad altri due colleghi quando osservarono il passaggio di 12-15 luci. I professori riferirono che si trattava di oggetti circolari, più piccoli della Luna piena, con un colore verde-bluastro leggermente fluorescente e stimarono che gli oggetti luminosi si trovavano ad un’altezza di circa 600 metri e si muovevano ad una velocità superiore ai 900 Km/h. Sui fatti vi fu un’investigazione da parte dell’U.S. Air Force che analizzò le foto scattate, arrivando alla conclusione che non si poteva provare che fossero truccate, ma neanche che fossero autentiche. Più tardi si apprese che nelle strade di Lubbock erano state installate da poco lampade fluorescenti ai vapori di mercurio, e da qui si  arrivò alla conclusione che gli oggetti osservati erano uccelli (anatre o più probabilmente pivieri) che attraversavano il cielo di Lubbock nel corso della migrazione annuale e la sera riflettevano la luce dei nuovi lampioni stradali.

La spiegazione però non convinse tutti perché gli oggetti si muovevano troppo velocemente per essere degli uccelli migratori. Sulla base di un’altra testimonianza che riferì che il 25 agosto aveva osservato un aereo con sole ali senza fusoliera passare silenziosamente sulla propria abitazione, venne avanzata l’ipotesi che si trattasse di un aereo ad ala volante. L’Air Force americana aveva questo tipo di aerei (come il Northrop YB-35) e almeno uno degli avvistamenti poteva essere spiegato in questo modo, ma non era possibile spiegare come mai l’aereo volasse senza fare rumore.

In seguito si affermò che non si trattava di uccelli migratori, di aerei o di navi spaziali, ma di un fenomeno naturale.

 

Foo fighter.

Il termine foo fighter venne coniato da piloti dell’USA Air Force e dell’inglese RAF durante la seconda guerra mondiale per descrivere vari fenomeni di oggetti volanti non identificati (UFO), oppure altri misteriosi fenomeni aerei avvistati nei cieli dell’Europa e dell’Oceano Pacifico. I testimoni di allora spesso pensavano che i cosiddetti foo fighters fossero armi segrete impiegate dal nemico. Nonostante questo assunto però, i foo fighters non hanno mai cercato di provocare danno né a persone né a cose. Anche se spesso erano soltanto fenomeni ottici generati da aloni di luce o di fuoco (riflessi, per mezzo di vari meccanismi, da nuvole, nebbia o carlinghe degli aerei), molti tipi diversi di fenomeni aerei vennero riportati e classificati come foo fighters. Ma che cosa potevano essere allora i foo fighters? Il fenomeno potrebbe essere stato provocato dalla mancata comprensione di una procedura operativa standard della tedesca Luftwaffe che prevedeva che alcune batterie di cannoni anti-aerei vicine ai campi d’aviazione tedeschi sparassero razzi generanti scie luminose colorate ad intervalli regolari per aiutare ogni caccia notturno della Luftwaffe a ritrovare il proprio aeroporto, ed in generale rendere più semplice la navigazione e il combattimento.

Tuttavia tali luci sono state avvistate anche di giorno, e inoltre apparivano in grado di muoversi alla stessa quota e velocità delle macchine prodotte dall’uomo.
È stato suggerito che in realtà i foo fighter fossero un’aeronave segreta a forma di disco della Luftwaffe, ma dal momento che nessun aeronave di questo tipo è mai stata trovata (a parte dei semplici disegni di progetti non molto definiti), questa spiegazione sembra più probabilmente una leggenda urbana. In effetti, studi sull’ala circolare erano in essere, con progetti dalle caratteristiche fantascientifiche, ma nessuno di essi venne mai concretizzato, e nessuno di questi progetti era capace di emettere luce. In ogni caso la Luftwaffe realizzò e fece volare effettivamente diversi velivoli dalla forma inconsueta per l’epoca e anche gli Stati Uniti costruirono aerei insoliti durante la seconda guerra mondiale, alcuni proprio a forma di disco, che vennero scambiati per dischi volanti. E’ stato proposto come spiegazione anche un tipo di scarica elettrostatica generato dalle ali degli aeroplani (come il Fuoco di sant’Elmo), oppure che i piloti abbiano visto fulmini globulari. Tuttavia, va detto che i fulmini globulari, già di per sé misteriosi, hanno durata di pochi secondi e in genere sono lenti o immobili, difficilmente manovrano in qualche modo. Sembra essere un altro esempio di fenomeni atmosferici comuni, anche se fino ad oggi non sono stati completamente spiegati.

Altra spiegazione per gli avvistamenti nel pacifico sembra essere quella dei palloni incendiari, arma segreta sviluppata dal Giappone nel 1941-1942 in un fallimentare tentativo di appiccare incendi sul continente americano sfruttando palloni aerostatici d’alta quota spinti dai veloci venti oceanici.

Pochissimi di questi palloni arrivarono sugli USA, deflagrando spesso senza controllo durante il volo.

 

Green fireballs.

Con il termine green fireballs si intende un tipo di oggetti misteriosi che furono avvistati in USA fra il 1948 e il 1951. Gli avvistamenti avvennero principalmente nel Nuovo Messico, ma in misura minore furono segnalati anche in altri stati, tra cui l’Arizona. Per la presenza di importanti installazioni e centri di ricerca militari nelle zone degli avvistamenti in Nuovo Messico, gli avvistamenti attirarono l’attenzione dei militari. I primi avvistamenti di bolidi infuocati verdi furono segnalati alla fine di novembre 1948, ma furono spiegati come razzi di segnalazione militari. Il primo avvistamento significativo avvenne la notte del 5 dicembre 1948, quando una luce verde e brillante fu avvistata nei cieli del Nuovo Messico da parte dei piloti di due aerei diversi, uno militare e uno civile. L’equipaggio dell’aereo militare C-47  vide l’oggetto alle 21,27 a circa 16 km ad est di Albuquerque, mentre i piloti dell’aereo civile lo avvistarono alle 21,35 ad est di Las Vegas. Entrambi gli equipaggi segnalarono l’avvistamento alla base aerea di Kirtland. Gli equipaggi furono interrogati da investigatori dell’Air Force, a cui riferirono che l’oggetto appariva molto più grosso delle normali meteore ed aveva a loro avviso una traiettoria troppo bassa e troppo piana per essere una meteora. Per tutto il mese di dicembre del 1948 i bolidi luminosi verdi continuarono ad essere avvistate nei cieli del Nuovo Messico. Nonostante tutto, la spiegazione data ai bolidi verdi fu proprio quella delle meteore, anche se qualcuno si mostrò in disaccordo visto che la traiettoria troppo piana e il colore verde non erano tipici delle meteore; inoltre si fece notare che sul terreno non era stato trovato alcun frammento di meteora. A dispetto di queste obiezioni, la conclusione delle varie indagini fu che i bolidi infuocati verdi erano un fenomeno naturale.

 

Il capo scout.

In un’umida notte di agosto del 1952, il capo scout Sonny DesVergers stava guidando un gruppo di boy scout a casa quando vide un lampo luminoso sul sentiero militare vicino a West Palm Beach, Florida. Pensando che potesse essere un aereo abbattuto o un incidente d’auto, DesVergers si fermò sul ciglio dell’autostrada per poter dare un’occhiata più da vicino. Armato di machete e torce elettriche, entrò nel palmeto vicino a dove aveva visto le luci, lasciando i  ragazzi a bordo del veicolo con l’ordine di avvisare i residenti di una vicina fattoria se non fosse tornato entro 15 minuti. Dopo qualche minuto passato nella boscaglia arrivò ad una radura dove sentì un odore acuto e nauseabondo ed ebbe la sensazione che qualcuno o qualcosa lo osservasse. Successivamente provò una sensazione di calore simile a un forno proveniente dall’alto ed alzando lo sguardo vide un oggetto circolare sospeso nero opaco, con una cupola convessa in cima ed il bordo inferiore illuminato da un bagliore fosforescente. Quello che è successo dopo è ciò che separa l’incontro di DesVergers da migliaia di altri avvistamenti UFO: mentre si spostava lentamente all’indietro, sentì un rumore come metallo contro metallo, “come l’apertura di un portello”, dopo di che una luce rossa simile a un bagliore proveniente dal lato dell’oggetto si mosse lentamente verso di lui. Mentre si metteva le mani sul viso, la palla di luce rossa si trasformò in una nebbia rossa, avvolgendolo. Fu allora, raccontò, che perse conoscenza, per poi svegliarsi appoggiato ad un albero senza però poter vedere bene perché i suoi occhi bruciavano. Man mano che la vista tornava lentamente alla normalità, si precipitò indietro emergendo bruciato e poco coerente dal fitto palmeto dove fu accolto dai ragazzi e dalle autorità locali (chiamate dagli scout rimasti in macchina dopo aver visto delle luci bianche discendere tra gli alberi) che affermarono che in tutti i loro anni di lavoro nelle forze dell’ordine non avevano mai visto nessuno tanto terrorizzato come DesVergers. Gli investigatori della Air Force, avrebbero successivamente etichettato l’evento come “la migliore bufala nella storia degli UFO”. Ma l’incidente di DesVergers rimane uno dei casi più intriganti del Progetto Blue Book , perché non si trattava solo di un incidente di avvistamento, ma di un presunto attacco. Ad oggi, il caso è ancora irrisolto e inspiegabile, ma è indubbio che qualcosa di insolito è successo al ragazzo, e le prove fisiche lo hanno confermato.

 

Carosello di Washington.

In questo caso ci si riferisce ad una famosa serie di avvistamenti di UFO che si sono verificati tra il 19 luglio e il 3 agosto del 1952. Il 19 luglio del 1952 alle 23,30 circa appaiono 7 echi sugli schermi radar dell’aeroporto di Washington, poco dopo confermati dall’osservazione visuale di luci dalla forma di sfere luminose. La velocità di tali bolle luminose variava da 160 a 500 km orari, con accelerazioni superiori alla velocità di mach 10. Gli echi radar sono confermati dalla base aerea di Edwards. Le sfere luminose si spostano verso la città e numerosi cittadini li vedono mentre si muovono a quote e velocità diverse. Temendo che possano sorvolare la Casa Bianca, vengono allertate le basi aeree vicino alla capitale e poco dopo decollano alcuni caccia Lockheed F-94 Starfire. Gli aerei giungono sul posto, ma gli UFO si sottraggono al tentativo di intercettazione scomparendo dalla vista e dagli schermi dei radar. Gli aerei rientrano alla base e dopo un po’ di tempo le sfere luminose ricompaiono. Verso le 2 del mattino vengono inviati altri aerei da caccia, ma anche questa stavolta gli UFO si sottraggono ai tentativi di intercettazione. Il “gioco” tra gli UFO e gli aerei militari si protrae fino alle 5 del mattino, quando improvvisamente cessa. Il fenomeno è stato osservato da numerosi abitanti della città, dai piloti dei caccia e dagli operatori radar dell’aeroporto civile di Washington e delle basi aeree di Andrews e Bolling. Il fenomeno si ripete nella notte tra il 26 e il 27 luglio, in cui gli UFO vengono rilevati dai radar dell’aeroporto civile di Washington e della base di Andrews; successivamente vengono osservati visivamente da alcuni militari della base e dall’equipaggio di un aereo di linea in volo. Anche stavolta gli UFO sorvolano la città e i tentativi di intercettazione da parte dei caccia non hanno successo. Il fenomeno si ripete in misura minore nella notte tra il 2 e il 3 agosto. Le indagini dell’Air Force arrivano alla conclusione che la causa del fenomeno era un’inversione di temperatura nel cielo di Washington, provocata dal conflitto tra una corrente di aria calda e due correnti di aria più fredda che la circondavano a tenaglia. Questo avrebbe provocato un effetto di miraggio, riflettendo i raggi luminosi provenienti dal suolo. Gli specialisti di radar hanno spiegato che lo stesso fenomeno sarebbe stato all’origine di falsi echi radar, provocati da effetti di riflessione delle onde radar.

 

Incidente di Roswell.

L’incidente di Roswell avvenne presso l’omonima località degli Stati Uniti d’America il 2 luglio 1947, quando un oggetto non identificato precipitò al suolo. La vicenda divenne presto famosa in quanto le prime notizie divulgate dai giornali ipotizzarono che si fosse verificato lo schianto di uno o più UFO al quale, secondo alcune teorie, sarebbe seguito il presunto recupero di cadaveri di extraterrestri da parte dei militari statunitensi. La mattina successiva allo schianto, l’allevatore William Ware Mac Brazel trovò nel suo ranch alcuni rottami, costituiti da una grande quantità di lamine, asticelle e lattice. Il 6 luglio, Mac Brazel si recò a Corona per informare lo sceriffo, George Wilcox, e mostrare i resti rinvenuti nella sua proprietà.  Braze condusse lo sceriffo sul luogo del ritrovamento per raccogliere ulteriore materiale da visionare e analizzare. Il primo rapporto parla di “pezzi di gomma, stagnola, carta piuttosto robusta, asticelle di legno e un filo di nylon” appartenenti ai resti di un oggetto di provenienza ignota.

La notizia del recupero di un oggetto volante non identificato da parte di personale militare scatenò immediatamente l’interesse dei media, salvo arrivare  appena il giorno dopo la smentita dell’aeronautica, la quale dichiarò che i militari avevano recuperato un pallone sonda, e non un “disco volante”. La versione del ritrovamento di un disco volante fu subito negata quindi dal governo e dall’esercito statunitense, e la versione del pallone sonda avvalorata da un esperto ufficiale della stazione meteorologica di Fort Worth, che aveva identificato l’oggetto rinvenuto come una tipologia di pallone sonda “ray wind” non conosciuto dal personale della base aerea di Roswell, usato per determinare la direzione e la velocità dei venti in alta quota.

La dimostrazione dell’aeronautica e delle stazioni meteorologiche risolsero i dubbi generati dalla prima notizia dell’ufficio stampa di Roswell, e il caso venne risolto e presto chiuso.

 

Il Goblin di Hopkinsville.

Il Goblin di Hopkinsville, ricordato anche come caso degli uomini verdi, fu un presunto incontro ravvicinato con creature extraterrestri avvenuto nel 1955 vicino a Hopkinsville, Kentucky. Gli ufologi lo considerano uno dei casi più significativi e ben documentati nella storia di incidenti UFO, sebbene alcuni scettici ritengano sia dovuto ad effetti di eccitazione ed errori di identificazione di fenomeni naturali quali comete o gufi. Molti psicologi utilizzarono il caso come esempio di pseudoscienza per aiutare gli studenti a distinguere verità e finzione. La sera del 21 agosto 1955, cinque adulti e sette bambini arrivarono alla stazione di polizia di Hopkinsville affermando di aver subito l’attacco di alcune creature aliene nella loro fattoria. Esse erano scese da una navicella spaziale e li avevano costretti a difendersi con armi da fuoco per quasi quattro ore. Due degli adulti, Elmer Sutton e Billy Ray Taylor, sostennero di aver sparato a dodici o quindici piccoli esseri scuri, i quali più volte si erano affacciati alla finestra e alla porta. Le indagini sul caso vennero immediatamente avviate, senza però trovare nulla se non i fori prodotti dagli spari in porte e finestre e si conclusero quindi affermando che le creature avessero origini “terrestri”, trattandosi di gufi reali scambiati dai residenti della fattoria per alieni.

 

Operazione Mainbrace.

Nel 1952, venne effettuata un’operazione navale su larga scala chiamata Operation Mainbrace (14-25 settembre 1952). Questa esercitazione navale organizzata dalla NATO, coinvolse forze armate provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia, Danimarca, Belgio e Paesi Bassi. Circa 80.000 uomini a bordo di 1.000 aerei e 200 navi parteciparono a un’esibizione di forza intesa a dimostrare l’efficacia della NATO nel caso in cui l’Unione Sovietica attaccasse l’Europa occidentale.

Non fu però un’esercitazione normale perché, secondo alcuni rapporti, si verificarono un certo numero di contatti con oggetti volanti non identificati. Quando l’operazione Mainbrace terminò, erano decine i militari ed i civili che avevano assistito a questi eventi straordinari. Apparentemente, i testimoni erano altamente qualificati e la conferma del radar escludeva fenomeni spiegabili in modo naturale come gas di palude, Venere o Giove o palloni meteorologici d’alta quota. Successivamente fu condotta un’indagine approfondita, ma i risultati furono secretati.
La maggior parte dei ricercatori UFO concordano che questi molteplici avvistamenti nell’operazione del grande raduno di forze abbia attirato l’attenzione degli alieni, ma dimentica che la CIA, l’agenzia di Intelligence statunitense, ha ammesso che molti casi di avvistamento rimasti per decenni inspiegabili erano test di volo della flotta militare. Più nello specifico, dei famigerati e top secret aerei spia U2 che, volando a quota 18.000 metri, un’altezza superiore a quella dei normali aerei passeggeri e militari, riuscivano a riflettere i raggi del sole anche dopo il tramonto. Un segreto che, secondo il governo Usa, doveva rimanere tale per evitare che i sovietici venissero a conoscenza degli scopi militari statunitensi durante la Guerra Fredda.

 

Già dai casi che abbiamo appena preso in considerazione è facile capire quindi che il risultato del progetto Blue Book fu che:

  • Nessuno degli UFO riportati, analizzati e valutati da parte dell’aeronautica militare è stato mai una minaccia alla sicurezza nazionale.
  • Non è stata presentata all’aeronautica militare, o scoperta dalla Air Force alcuna prova che avvistamenti classificati come “non identificati” rappresentassero sviluppi tecnologici o principi al di là della gamma delle moderne conoscenze scientifiche.
  • Non è stato dimostrato che avvistamenti classificati come “non identificati” fossero veicoli extraterrestri.

Tutti i presunti avvistamenti UFO furono quindi il risultato di:

  • Una lieve forma di isteria di massa.
  • Individui che fabbricano tali relazioni per perpetrare un falso o cercare pubblicità.
  • Individui psicopatologici.
  • Errori di identificazione di svariati oggetti convenzionali.

Personalmente penso che liquidare tutto così sia fin troppo semplicistico e per alcuni aspetti forse anche conveniente; l’universo è un posto molto vasto, è più grande di ogni cosa che chiunque abbia mai immaginato finora. Se ci fossimo solo noi, non sarebbe un immenso spreco di spazio? Forse pecchiamo di presunzione.

 

Foto mostro di Flatwoods di Tim Bertelink  sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

Foto fulmine globulare di Joe Thomissen sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

Foto goblin di Hopkinsville di Tim Bertelink  sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International