Il Conte di Saint-Germain è una di quelle figure mitiche, ammantate da un alone di mistero, e divenute delle vere e proprie leggende.

La sua storia comincia a prendere forma a meta del 1700, quando ad un ricevimento tenutosi alla corte di Luigi XV incontra la contessa di Vergy. Questa lo saluta affettuosamente, chiedendogli informazioni sul padre che aveva conosciuto una cinquantina d’anni prima a Venezia, ma la risposta che ottiene è semplice e sconvolgente: l’uomo conosciuto era proprio lui e per rendere inequivocabile l’affermazione le descrisse dei particolari che solo qualcuno presente allora poteva conoscere.

Protetto da Madame Pompadour, era già seguito da leggende d’immortalità ed eterna giovinezza, quando fu presentato al reggente di Francia che, piuttosto scettico, volle mettere alla prova le sue dichiarate facoltà paranormali e di veggenza.

Il re era rimasto impressionato da una storia ascoltata da bambino in cui un alchimista, un certo Dumas, era sparito dalla sua abitazione dopo aver ricevuto la visita di un omino nero su un vecchio ronzino ferito.

Non solo il Conte citò il nome dell’uomo, ma rivelò anche l’esatto indirizzo, aggiungendo che il cadavere non si era mai trovato in quanto Dumas si era avvelenato nel laboratorio sotterraneo la cui unica entrata era una botola nascosta da alcune lastre mobili.

Il giorno successivo fu riaperta un’inchiesta e tutto fu trovato come descritto.

Di colui che si faceva chiamare Conte di Saint-Germain se ne seppe sempre poco.

La sua figura si confonde con quella dell’alchimista Lascaris, perché tanti sono i punti di contatto e le coincidenze, ed alcuni li ritengono un’unica persona. Entrambi boemi e legati alla corte di Prussia, riuscirono a trasmutare rame e piombo in oro alla presenza di testimoni attendibili, entrambi sembravano non invecchiare mai e più d’un tratto somatico e della personalità coincideva perfettamente.

Alcuni ritengono che Lascaris possa essere un’identità precedente del Conte, che aveva scoperto l’elisir di lunga vita o qualcosa di simile che lo faceva ringiovanire periodicamente.

Maggiori informazioni le si hanno da Horace Walpole, che lo descrive nei suoi Commentari come uno strano individuo che canta e suona il violino meravigliosamente, ma che è sicuramente pazzo.

Madame Pompadour nelle sue Memorie, affermava che il Conte riusciva a fondere più diamanti piccoli in un unico grande, a far aumentare il volume delle perle, e addirittura a resuscitare gli avvelenati da funghi.

E’ pur vero che mentre alcuni lo considerano un grande uomo, altri lo odiavano profondamente, come Casanova.

Questo contrasto di sentimenti è chiaramente dovuto al fascino che esercitava, all’entusiasmo con cui contagiava chi lo ascoltava, e alla vanità che mostrava (non per niente molte furono le sue “prede” femminili).

D’altra parte il Conte non si tirava mai indietro quando bisognava stupire il prossimo con affermazioni incredibili, come quando asserì di essere stato amico della madre di Maria, Anna, o di essere stato presente alle nozze di Cana, ricordando addirittura le portate.

Sicuramente più nota fu la sua attività di ambasciatore, anche se il dubbio che facesse il doppio gioco lo seguì sempre.

Apparso per la prima volta (o “rinato” come vorrebbe qualcun’altro) a Londra nel 1743, si schiera al fianco di Giacomo II Stuart nella speranza di farlo tornare sul trono inglese.

Saint-Germain non era sicuramente il suo nome, ma piuttosto un omaggio ai Giacobiti, i nobili fedeli agli Stuart, che si erano rifugiati proprio a Saint-Germain protetti dalla Francia.

Imprigionato a Londra per sovversione, riesce a farsi rilasciare e si sposta in Francia dove trova protezione, riuscendo ad entrare nelle grazie di Luigi XV come già detto.

Nel 1760 avrebbe dovuto far ottenere alla Francia un prestito dall’Austria, ma viene accusato di tradimento dal duca di Choiseul e deve riparare in Inghilterra.

Da qui si trasferisce in Olanda, dove apre un laboratorio alchemico e cambia il suo nome in Conte di Saint-Surmont.

I guadagni fatti non sempre in modo lecito, gli permettono di passare in Belgio, da cui parte subito dopo alla volta della Russia.

Nel 1768 si unisce al generale Orlov, che si diceva avesse aiutato nel portare al trono Caterina II, e viene nominato generale nella guerra contro i Turchi con il nome di Welldone.

Sconfitti i seguaci dell’Islam nel 1770 se ne va in Germania, dove si stabilisce definitivamente.

Nel 1784 il Conte di Saint-Germain, che dimostra una settantina d’anni, muore a Eckernforde.

O così sembra, visto che l’anno successivo viene visto vivo e vegeto, ed enormemente ringiovanito, ad una riunione massonica tenutasi a Wilhelmsbad.

Non solo, c’è chi giura di averlo incontrato a Parigi in compagnia di personaggi dalla fama sinistra e maledetta come Cagliostro e Mesmer.

La rivoluzione francese è alle porte, e dai diari di Maria Antonietta si viene a sapere dell’avvertimento che le aveva fatto riguardo alle sciagure future. Il rammarico della regina è di non avergli creduto, rifiutandosi di approfondire il discorso.

Ma nella capitale francese è pericoloso essere amico dei nobili, quindi il conte ritiene opportuno far visita a Gustavo III di Svezia, mettendolo in guardia dai pericoli che lo minacciano.

Una sua amica, la signorina d’Adhemar, annota sul suo diario lo stupore di averlo trovato giovane come sempre.

Ancora giovane sembra essere nel 1882, e la sua leggenda cresce a dismisura tanto da meritarsi un’indagine ufficiale da parte di Napoleone III. Purtroppo non se ne viene a nulla, in quanto tutti i documenti relativi alla sua persona vengono distrutti da un incendio doloso che colpì l’Hotel de la Ville di Parigi nel ’71.

La storia del conte sembra essere giunta al capolinea, se il suo nome non comparisse periodicamente negli elenchi di alcune sette esoteriche.

In tempi più recenti il Conte di Saint-Germain viene tirato nuovamente in ballo per giustificare l’esistenza del grande alchimista Fulcanelli, che si diceva fosse riuscito ad assurgere al massimo livello di perfezione lasciando il nostro piano temporale e tramutandosi in androgino.

Tanto per cambiare, nessuno lo ha mai visto o può produrre alcuna prova.

 

Foto in evidenza  sotto licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic