I Banu Musa (letteralmente i Figli di Mosè), erano  tre fratelli matematici arabi: Abū Jaʿfar Muḥammad ibn Mūsā ibn ShākirAḥmad ibn Mūsā ibn Shākir e al-Ḥasan ibn Mūsā ibn Shākir. A partire dal IX secolo, molti uomini avevano assunto il titolo di Musa.

Il primo fu Musa ibn Shakir, un grande astronomo nato nel Khorasan, nella Persia nordorientale. Quelli che vengono ricordati maggiormente dagli storici sono però i suoi tre figli, che avevano studiato nella prestigiosa ed esclusiva Casa della Sapienza a Baghdad, in un epoca in cui l’islam era al massimo del suo splendore. Dopo la caduta di Roma, i tre trascorsero la vita viaggiando in lungo e in largo, raccogliendo e preservando testi sacri in Italia e in Grecia. Attingendo al sapere racchiuso in essi, realizzarono opere mirabili, costruito canali e strumenti ingegnosi, oltre a scrivere decine di libri.

I Banu Musa hanno quindi preservato e sfruttato le conoscenze che erano andate quasi perdute in seguito alla caduta dell’impero romano. E’ altresì noto che l’opera dei tre fratelli abbia influenzato pesantemente Ismail al-Jazari (a volte definito uno dei “padri della robotica”), che ha continuato la loro tradizione d’innovazioni e progetti influenzando a sua volta altri scienziati, in primis Leonardo da Vinci, che alla fine dell’epoca d’oro islamica ha raccolto la fiaccola quasi spenta dell’innovazione, salvaguardando e profittando del sapere del mondo islamico.

Ma perché i Banu Musa hanno attraversato in lungo e in largo tutta l’area del Mediterraneo, dimostrandosi anche grandi marinai e navigatori?

Il loro obiettivo era scovare i luoghi più oscuri della Storia per preservare tutto ciò su cui riuscivano a mettere le mani. I tre fratelli si sono concentrati su un particolare periodo in cui tutta la conoscenza è arrivata a un passo dalla distruzione, un periodo ancora oggi avvolto nel mistero, tanto che nessun libro di storia in realtà ne parla. E’ il periodo che viene definito Medioevo ellenico. Protrattosi per secoli (dal 1100 all’800 a.C.), ha avuto inizio con una grande guerra che ha interessato tutta l’area del Mediterraneo. E’ stato il primo, vero conflitto mondiale, al termine del quale tre civiltà su tre continenti distinti sono cadute in rovina; i micenei in Europa, gli ittiti nell’Asia occidentale e gli egizi nel Nord Africa. Tutte e tre le civiltà sono collassate nello stesso periodo. Sono seguiti due secoli di caos e barbarie, durante i quali quasi tutti i progressi della civilizzazione sono andati in fumo. Questo conflitto è stato denominato “guerra mondiale zero“. Ciò che ancora oggi rimane un mistero però è: chi ha sconfitto quelle civiltà, facendo precipitare il mondo antico nel cosiddetto Medioevo ellenico? Alcuni studiosi oggi, dopo aver rinvenuto documenti relativi a quel periodo buio, sono giunti alla conclusione che una quarta civiltà abbia partecipato a quel conflitto mondiale.

Ma chi erano questi conquistatori ignoti svaniti poi nel nulla?

Secondo l’opinione predominante, è stato un misterioso Popolo del Mare, la cui identità ha dato adito a ipotesi diverse. Per qualcuno si trattava di una coalizione di varie tribù; altri ritengono che fossero i luvi, una popolazione anatolica.