Nell’area dei Castelli Romani sorge il pittoresco borgo di Castel Gandolfo, con le sue strade di sampietrini, le sue viuzze, i negozi di souvenir e i minuscoli bar.

 Il suo territorio include quasi tutto l’arco costiero del lago Albano con vista sul cono vulcanico del Monte Cavo.

Attraversando la piazza del borgo, si giunge ad un edificio giallo di quattro piani con un grosso portone di legno a due battenti. Un portico indica l’ingresso del Palazzo Apostolico, la residenza estiva del Papa, che è poi il vero motivo per cui questo piccolo comune italiano è famoso al mondo.

Nei mesi in cui il pontefice non è presente nel Palazzo Apostolico, questa struttura funge da museo. Esattamente come la Città del Vaticano a Roma, la residenza estiva non fa parte del territorio italiano ma appartiene al Papa. Ha una superficie ancora maggiore di quella del Vaticano e, oltre al palazzo e ai giardini, comprende anche un boschetto che cela al suo interno un antico anfiteatro romano, e un’azienda agricola che si estende per trenta ettari. La leggenda vuole che a Castel Gandolfo sia presente il Sacro Scrigno, ossia la vera biblioteca segreta della Chiesa. La prima Biblioteca Vaticana è stata fondata nel 1475; poi nel XVII secolo, papa Paolo V trasferì i volumi e i documenti più importanti in un luogo separato, l’Archivio Segreto Vaticano.

Ma prima della Biblioteca Vaticana, e molto prima dell’Archivio Segreto, ci fu il Sacro Scrigno, la biblioteca personale del papa. Istituito da Giulio I nel IV secolo, conteneva testi e scritti teologici risalenti persino alla nascita del cristianesimo; tesori troppo rari e importanti per essere condivisi, troppo eretici per essere divulgati, e quindi per alcuni versi troppo pericolosi. Dal palazzo Apostolico, è possibile ammirare il lago Albano in tutta la sua estensione, oltre alle colline boscose e alle pendici vulcaniche che lo circondano.

Una brezza fredda soffia dal lago, trasportando nell’aria un profumo di arance e lavanda; non sorprende quindi che il papa abbia scelto questo posto per sfuggire al caldo soffocante di Roma. Sul tetto del Palazzo Apostolico si possono notare invece due grosse cupole color argento facenti parte di due osservatori astronomici.

Oggi sono per lo più pezzi da museo. Due osservatori nuovi sono stati installati un paio di chilometri più a sud, in un ex monastero, ed ogni anno nel periodo estivo vi si tengono lezioni di astronomia ed astrofisica, a dimostrazione che in quel luogo la scienza fa e farà sempre parte della vita religiosa. Ma le curiosità su Castel Gandolfo non finiscono certo qui. Durante la seconda guerra mondiale, il papa aprì le porte della sua residenza estiva ai cattolici e agli ebrei in fuga dai nazisti; più di dodicimila persone trovarono rifugio tra quelle mura, incluse donne incinta. La camera da letto del pontefice fu così convertita in una sala parto di fortuna, e nel letto di sua santità nacquero circa cinquanta bambini, oggi conosciuti come “figli del papa“. La sezione più antica del Palazzo Apostolico risale al XIII secolo. L’anfiteatro romano che sorge nel bosco di cui abbiamo accennato all’inizio del post, faceva parte di un complesso più grande, la villa dell’imperatore Domiziano. L’intero Palazzo Apostolico sorge quindi sulle sue rovine, i suoi vecchi pozzi, le vecchie cisterne d’acqua e le vecchie cripte. Alcune parti di quelle antiche rovine risalgono a duemila anni fa, in altre parole alla nascita del cristianesimo.

 

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