Da un punto di vista etimologico il termine Graal deriverebbe dal latino gradalis, parola usata per indicare un vaso, un calice o una tazza.

L’inizio della storia, o se preferite della leggenda del Graal è ormai nota a tutti.

Secondo la tradizione, durante l’ultima cena Gesù condivise il cibo con i suoi apostoli, e in quell’occasione bevve da una coppa che fu in seguito conservata e che servì anche a raccogliere il sangue del Cristo mentre questi agonizzava sulla croce.

Giuseppe di Arimatea, recuperò l’oggetto e lo conservò come un prezioso e potente talismano, portandolo con sé in viaggio fin nella lontana Britannia.

Secondo altre fonti il calice fu recuperato da Maria Maddalena, e posto nel Santo Sepolcro dove, nel 327 d.C. fu rinvenuto dall’imperatrice Elena, la madre di Costantino il Grande, che per impedire alla reliquia di cadere in mano alle orde dei barbari Visigoti che assediavano Roma, la fece portare in Britannia dove fu nascosta.

Questa versione della storia, che considera il Graal come una coppa sacra, è la più tradizionale e la più nota, e senz’altro anche quella che ha acceso di più la fantasia di poeti e ricercatori.

E’ una versione che affonda le radici nell’etimologia, ma anche nel folklore medievale, e che trova ampio riscontro in molti poemi cavallereschi, in particolare quelli appartenenti al ciclo arturiano.

A ben vedere però, nessuna prova dimostra che il Graal sia effettivamente ciò che noi tutti pensiamo, ovvero un calice.

Il Graal potrebbe non essere affatto “qualcosa”, ma piuttosto un simbolo, un archetipo spirituale o addirittura un’invenzione letteraria frutto dell’elaborazione in chiave cristiana di temi pagani.

Del resto la simbologia legata al Graal è quasi sicuramente di derivazione pagana e può essere riferita al culto della Grande Madre Terra, il ventre fecondo da cui ha origine la vita.

Nella mitologia troviamo infatti numerosi riferimenti agli straordinari poteri di vasi e contenitori magici.

Pensiamo alla coppa della vita dei celti o alla cornucopia dei greci, oggetti dispensatori di ricchezza e conoscenza.

Alcuni sono arrivati addirittura a accomunare la leggenda del Graal con quella di un altro famoso contenitore perduto, la biblica Arca dell’Alleanza, e a fare da punto d’unione fra i due oggetti sarebbe nientemeno che la Vergine Maria.

In effetti nella Litania di Loreto, antica preghiera dedicata a Maria, quest’ultima viene definita Archa Foederis (in latino Arca dell’Alleanza), e nella stessa Litania la Vergine è definita Vas Spirituale, Vas Honorabile, Vas insigne devotinis, cioè Vaso Spirituale, Vaso Onorabile, Vaso unico di devozione.

Il grembo di Maria sarebbe in definitiva il contenitore-Graal da cui è scaturita la divinità sotto forma del Cristo.

Quindi se la figura della Vergine racchiude in sé, sia pure allegoricamente, i due oggetti sacri, è lecito pensare che essi siano la stessa cosa.

Alcuni credono anche di aver individuato l’ubicazione dell’Arca-Graal. L’oggetto si troverebbe in Etiopia, nella città di Axum, all’interno del Sancta Sanctorum della chiesa di Santa Maria di Sion ben protetto dai monaci locali che non permettono a nessuno l’ingresso nella parte in cui è custodita la reliquia.

Altri ancora invece, credono che il mistero del Graal, è in realtà un clamoroso equivoco linguistico.

L’etimologia del termine Graal sarebbe infatti incompleta senza l’attributo ricorrente “San”.

San Graal dunque, e non semplicemente Graal.

Ma San Graal sarebbe in realtà a sua volta una trascrizione errata, dovendosi leggere in effetti Sang Real ovvero “sangue reale”, dove “sangue” sta per “dinastia” o “stirpe”.

Secondo questa versione si giunge dunque alla seguente conclusione: Gesù scampò al supplizio della croce e si rifugiò in Francia presso una comunità ebraica. In seguito sposò Maria Maddalena dalla quale ebbe dei figli. I suoi discendenti regnarono con il nome di Merovingi, creando in seguito il Sacro Romano Impero.

Per quanto blasfema possa apparire questa versione dei fatti, è giusto ricordare che l’ipotesi della sopravvivenza di Gesù al supplizio della croce è parte integrante dei vangeli apocrifi e di tradizioni orali di matrice ovviamente non cristiana.

 

Foto vetrata Graal di Thesupermat  sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

Foto Arca dell’Alleanza sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic

Foto Chiesa di Santa Maria ad Axum di Adam Cohn sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported