Mai come in questo particolare periodo storico, il controllo sociale da parte dei vari governi è palesemente sotto gli occhi di tutti. Ovviamente quando parliamo di controllo sociale, ci stiamo riferendo alla necessità che ogni stato sovrano ha di esercitare un controllo sul comportamento dei propri cittadini, per tenerli tranquilli e renderli ragionevolmente docili.

E come si gestisce al meglio il controllo sociale? Naturalmente attraverso la paura (per chi volesse approfondire di più l’argomento rimandiamo a un vecchio post: Paura ). Per cinquant’anni, le nazioni occidentali hanno tenuto i loro cittadini in uno stato di paura costante; la paura del diverso, la paura della guerra nucleare, la minaccia comunista, la Cortina di Ferro, ecc.. E all’interno del blocco comunista, è avvenuto lo stesso, ma al contrario; la paura dell’Occidente. Poi improvvisamente, nell’autunno del 1989, tutto finì, svanì, si volatilizzò.

La caduta del Muro di Berlino ha lasciato un vuoto di paura. Ma la natura aborre i vuoti, e qualcosa doveva riempirlo. Nascono così il fondamentalismo radicale, il terrorismo post 11 settembre, ecc. Il punto è che la paura ha sempre una causa. La causa può cambiare nel corso del tempo, ma la paura è sempre con noi, pervade la società in ogni suo aspetto, continuamente, non ci abbandona mai. Le nazioni industrializzate forniscono ai propri cittadini sicurezza, salute e benessere. Nell’ultimo secolo, l’aspettativa media di vita è aumentata del 50 per cento. Eppure la gente moderna vive nella paura. Hanno paura degli stranieri, delle malattie, del crimine, dell’ambiente, delle case in cui vivono, del cibo che mangiano, della tecnologia che li circonda. Sono terrorizzati in particolare da cose che non possono vedere (germi, sostanze chimiche, additivi, inquinanti). Sono timidi, nervosi, scontrosi e depressi, e cosa ancora più sorprendente, si sono convinti che sono loro che stanno distruggendo l’ecosistema dell’intero pianeta. Una fantasia globale buona come la credenza nella stregoneria per il Medio Evo. Tutto sta andando al diavolo, e dobbiamo vivere tutti nella paura. Sebbene viviamo in nazioni diverse (Francia, Germania, Italia, Giappone, Stati Uniti, ecc.), in realtà viviamo tutti nello stesso stato; lo Stato della Paura.

Come ci è stata instillata questa visione del mondo? Come è stato possibile tutto questo?

In passato, i cittadini dell’Occidente credevano che i loro stati fossero dominati dal cosiddetto complesso militare-industriale. Negli anni Sessanta, Eisenhower mise all’erta l’America su questa realtà, e dopo due guerre mondiali gli europei la conobbero da vicino, nei loro paesi. Ma il complesso militare-industriale oggi non è più il motore principale della società. Negli ultimi anni abbiamo subito il controllo di una realtà completamente nuova; una struttura politico-legale-mediatica, il cui scopo è quello di diffondere la paura nella popolazione celandosi dietro la promozione della sicurezza. Ai politici la paura serve per controllare la popolazione. Agli avvocati servono i pericoli per fare le cause. Ai media servono storie spaventose per catturare l’audience. Insieme, queste tre istituzioni sono così irresistibili che possono andare avanti per la loro strada anche se la paura è totalmente infondata. Anche se non ha alcun riscontro nei fatti. Stiamo parlando di una situazione che è profondamente immorale e disgustosa. La struttura politico-legale-mediatica ignora la supplica degli esseri umani più poveri e disperati del mondo al fine di tenere i grassi politici al potere, arricchire gli anchorman del video, e gli avvocati conniventi che viaggiano in auto di lusso. E’ per questo motivo che i titoli di prima pagina non corrispondono a vere notizie, ma sono diventati creatori di nuove paure, vere e proprie fabbriche di paura. Ci si inventano nuovi terrori e nuove ansie sociali, nuove regole restrittive, parole che non si possono pronunciare, pensieri che non si possono pensare. Si produce un flusso costante di nuove ansietà, pericoli e terrori sociali a beneficio di politici e avvocati. Cibi che ci fanno male, comportamenti inaccettabili, vietato fumare, vietato bestemmiare, vietato scopare, vietato pensare. Ormai ci sono istituzioni che fanno il bello e il cattivo tempo. Il moderno Stato di Paura non sarebbe mai potuto esistere se queste istituzioni non l’avessero alimentato. Tutto questo è sorretto da un modo di pensare che può prosperare soltanto in un ambiente restrittivo, dietro porte chiuse. L’idea che queste istituzioni siano liberali è una crudele barzelletta, perché in realtà sono fascisti fino al midollo.