Ogni studente conosce o dovrebbe conoscere il nome di Thomas Jefferson, scienziato, statista, inventore, politico, e naturalmente ideatore e redattore della Dichiarazione d’Indipendenza americana.

Fu un personaggio straordinario, che contribuì a creare una nazione da una manciata di colonie del Nuovo Mondo.

Su di lui negli ultimi due secoli, sono stati scritti tanti volumi, ma di tutti i padri fondatori dell’America, ancora oggi Jefferson è quello che più rimane avvolto nel mistero e nelle contraddizioni.

Soltanto nel 2007 ad esempio, si è riusciti a decifrare una lettera in codice, sepolta tra le sue carte.

Era arrivata a Jefferson nel 1801, da un collega dell’American Philosophical Society, un gruppo di esperti creato in età coloniale che promuoveva le scienze e il dibattito tra studiosi.

Il gruppo si interessava in particolare a due argomenti: lo sviluppo di codici indecifrabili e lo studio dei misteri che circondavano le tribù di nativi del Nuovo Mondo.

Jefferson era affascinato dalla cultura e dalla storia dei nativi americani fino a sviluppare una vera e propria ossessione, tanté vero che raccolse una gigantesca collezione di manufatti indiani, che si diceva non avesse nulla da invidiare a quelle conservate nei musei dell’epoca, che custodì nella sua casa a Monticello.


Molti di questi cimeli indiani gli furono inviati da Lewis e Clark durante la loro famosa spedizione nell’Ovest, che tra l’altro aveva anche lo scopo segreto di spiare gli indiani.

La maggior parte dei tesori della sua collezione però (tra cui una pelle di bufalo finemente decorata), sparì misteriosamente dopo la sua morte.

Cosa curiosa, Meriwether Lewis grande amico di Jefferson, morì proprio su una veste in pelle di bufalo.

Tutte queste parole comunque per dire che esiste una storia segreta della nascita dell’America che in realtà pochi conoscono davvero.

E non stiamo parlando di massoneria, di templari, o di altre teorie strampalate, perché in realtà l’unico grande indizio si trova appeso davanti a tutti nella Rotonda del Campidoglio, a Washington.

 

Dentro l’illustre sala infatti si può ammirare il famoso dipinto di John Trumbull, La dichiarazione d’indipendenza (opera realizzata sotto la supervisione di Jefferson).


L’enorme tela rappresenta la presentazione della Dichiarazione d’Indipendenza al Congresso, e raffigura tutti gli uomini che firmarono il famoso documento, per immortalare quell’episodio fondamentale della storia nazionale.

Quello che in pochi hanno notato subito però, è che Trumbull inserì nel quadro cinque uomini in più, personaggi che non firmarono mai la Dichiarazione d’Indipendenza.

Perché li ha aggiunti?
Chi sono costoro?
In realtà sappiamo chi sono i cinque personaggi fuori posto presenti sulla tela di Trumbull.
Sono John Dickinson, Robert Livingston, George Clinton, Thomas Willing e Charles Thomson; ma nessuno di loro è stato invitato ad apporre il proprio nome nel famoso documento delle cinquantasei firme.

 

Foto Thomas Jefferson’s Monticello di  Martin Falbisoner sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported