Parlando della Mongolia, una menzione merita Ulan Bator, considerata la capitale più fredda del mondo.
I tunnel del riscaldamento scavati sottoterra sono diventati il riparo di una vasta popolazione di senzatetto, molti dei quali ancora minorenni, vittime dell’economia, dell’alcolismo o di puro e semplice abbandono.

Queste persone sono state soprannominate “tribù delle formiche”.
Ma Ulan Bator è anche una città con un futuro luminoso davanti a sè, grazie a una delle economie a più rapida crescita del globo. Il Paese è ricco di risorse naturali e di paesaggi di rara bellezza.

Gran parte della popolazione venera Gengis Khan come un semidio.

Di conseguenza, ovunque a Ulan Bator sono state erette statue gigantesche del condottiero, compresa quella equestre, ben duecentocinquanta tonnellate di lucido acciaio.
Ma immagino non debba stupire, visto che come abbiamo detto in un precedente post, in quei luoghi un uomo su dieci discende da lui.

 

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