Noi esseri umani siamo una specie curiosa. Purtroppo, a volte, la nostra curiosità porta più guai che benefici. Soprattutto quando parliamo di invenzioni. L’uso della ruota si è diffuso nel 3500 a.C., e da allora non abbiamo smesso di inventare, sia per migliorare la nostra vita sia per aiutarci a comprenderla.

L’antico adagio per cui “la necessità è la madre di tutte le invenzioni” è valido oggi come lo era nel 3500 a.C.

Ma un simile sviluppo è sostenibile? Arriveremo mai ad un punto in cui il progresso stagnerà?

Qualcuno ritiene che abbiamo già raggiunto l’apice dell’innovazione e quindi il punto di non ritorno, in quanto abbiamo sfruttato appieno l’energia a basso costo e le scoperte dell’Età Industriale. Il tempo del rapido progresso sta giungendo alla fine. Ma è davvero così? Di certo in passato ci sono stati periodi di stagnazione tecnologica, soprattutto perché alcune società hanno scelto di smettere di innovare. E’ accaduto in Cina dopo l’era Ming, e nel mondo arabo durante il XIV secolo. Tuttavia sembra che, quando la fiamma dell’innovazione si spegne in una parte del mondo, essa si riaccende in un’altra. Mentre la civiltà araba stava precipitando nelle tenebre, in Europa davano inizio al Rinascimento, portando avanti la fiaccola che il mondo islamico aveva abbandonato. Per esempio, dall’VIII al XIV secolo (la cosiddetta epoca d’oro islamica) gli scienziati arabi hanno primeggiato nel campo delle innovazioni. Uno dei più importanti è stato Ismail al-Jazari, che ha inventato strumenti di ogni sorta, dagli orologi ad acqua a sofisticati automi, utilizzando componenti e tecniche mai viste prima.

Il capolavoro di al-Jazari è Il libro della conoscenza degli ingegnosi dispositivi meccanici, una raccolta di diagrammi utili alla realizzazione di più di cento invenzioni. Nel tempo, sarebbe diventato noto come il Leonardo da Vinci del mondo arabo. In effetti, si ritiene che Leonardo sia stato influenzato da al-Jazari, vissuto trecento anni prima, e che addirittura abbia preso in prestito parte del suo lavoro. Così facendo, Leonardo ha portato avanti la fiaccola dell’innovazione che era stata abbandonata dal mondo islamico dopo la fine della sua epoca d’oro. Ma è così che avanza l’innovazione: passa di mano in mano, di Paese in Paese, di secolo in secolo. Torniamo quindi all’antico adagio per cui “la necessità è la madre di tutte le invenzioni”. Se è davvero così, allora questo fa sorgere la seguente domanda: quale è la necessità che più di ogni altra ha prodotto invenzioni ed innovazioni? La risposta, purtroppo, si riduce a una sola parola. Guerra.

 

Foto antica ruota di Daniel Thornton sotto licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic