Chi vi scrive vive in una parte d’Italia dove la “situazione sanitaria” non rispecchia il generale trend pandemico, perlomeno non come viene descritto disastrosamente dai media, ma è soggetto comunque a continue, altalenanti, ed irrazionali restrizioni. Ed è proprio riflettendo su questa cosa che ho capito di avere un problema. Ho un problema con quelle persone che pretendono di sapere che cos’è nel mio interesse quando non vivono dove vivo io. Ho un problema con quelle persone che non conoscono le condizioni o i problemi locali che affronto io. E soprattutto ho un problema con quelle persone che non vivono nemmeno nel mio stesso Paese ma che seduti alla loro scrivania, in qualche grattacielo di Bruxelles, Berlino, o New York, sono convinti di sapere quale sia la soluzione per tutti i miei problemi e come dovrei vivere la mia vita. Ho un problema con quel tipo di persone che nascondendosi dietro il dito dell’aiuto e dell’assistenza non intendono comunque rinunciare in nessuna misura al lor tenore di vita. Loro possono fare quello che vogliono, e io no. E’ questa la gente che dovrebbe darci una mano? No…questa è solo gente che dovrebbe guardare in faccia la realtà, ma la nostra realtà, non la loro.