In precedenti post abbiamo già accennato al nazismo e agli effetti infausti provocati dallo stesso su scala mondiale.

Oggi andremo ad integrare quello che abbiamo detto finora evidenziando brevemente particolari curiosi riguardanti tre dei personaggi principali di quello scellerato movimento politico tedesco ossia, nello specifico, Hermann Goring, Heinrich Himmler, e ovviamente Adolf Hitler.

Nella primavera del 1945, mentre la Germania era un cumulo di macerie, Herman Goring, generale del Reich, raggiunse l’erronea convinzione che Adolf Hitler avesse abbandonato la guida del Paese e gli avesse chiesto di succedergli.

Con enorme disappunto di Goring, Hitler andò su tutte le furie, lo bollò come traditore, lo cacciò dal partito nazista e lo fece arrestare.

Al processo di Norimberga, giudicato colpevole di crimini di guerra, Goring fu condannato a morte.

Si suicidò due ore prima della sua esecuzione, nel 1946.

Heinrich Himmler invece, comandante della polizia e delle forze di sicurezza del Terzo Reich, benché fosse il più fervente degli adulatori, cercò di sua iniziativa di trattare la pace con gli Alleati.

Il capo delle SS, nonché architetto dei programmi di sterminio di massa dei nazisti, arrivò a suggerire che gli ebrei e i nazisti avrebbero dovuto dimenticare il passato e “seppellire l’ascia di guerra”.

Come Goring, fu accusato di tradimento da Hitler.

Durante la caduta del Paese cercò di fuggire travestendosi, ma per qualche ragione scelse di interpretare il ruolo di un poliziotto della Gestapo il che portò al suo arresto immediato poiché la sua vera identità fu subito scoperta.

Si suicidò prima dell’inizio del processo di Norimberga.

E veniamo ora all’ultimo dei personaggi.

Verso la fine della guerra, Adolf Hitler divenne sempre più instabile, debilitato fisicamente (si crede che soffrisse del morbo di Parkinson), e cadde preda dello sconforto.

Cominciò a progettare offensive militari con divisioni che non esistevano più, esortò tutti i cittadini a combattere fino alla morte e ordinò ad Albert Speer (architetto personale di Adolf Hitler, ruolo che gli valse il soprannome di “architetto del diavolo”) di mettere in atto un piano per fare terra bruciata; cosa che Speer si rifiutò di fare.

Hitler trascorse i suoi ultimi giorni in un bunker sotto il giardino della Cancelleria.

Il 29 aprile del 1945 sposò la sua amante, Eva Braun, e poco dopo entrambi si suicidarono.

Tra le alte cariche naziste, solo Paul Joseph Goebbels (uno dei più importanti gerarchi nazionalsocialisti) rimase fedele a Hitler sino alla fine e venne indicato come suo successore.

In seguito al suicidio del Fuhrer, Goebbels tentò di negoziare la pace con i russi, ma i suoi sforzi si rivelarono vani e l’ex Ministro della Propaganda e sua moglie Magda si suicidarono a loro volta (dopo che la donna ebbe tolto la vita ai loro sei bambini).

In passato Hitler aveva detto, riferendosi ai suoi piani di espansione militare che portarono alla seconda guerra mondiale:

“E’ mio dovere portare avanti questa guerra senza pensare alle perdite…forse dovremo abbandonare molto di ciò che ci è caro e che oggi ci sembra insostituibile. Le città diverranno cumuli di macerie; nobili monumenti scompariranno per sempre. Questa volta la nostra terra sacra non verrà risparmiata. Ma io non ho paura di tutto questo.”

Il Reich, che secondo Hitler sarebbe durato mille anni, ne durò solo dodici.

 

Foto Heinrich Himmler sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Germany

Foto Adolf Hitler sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Germany

Foto Paul Joseph Goebbels sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Germany