Per parecchi secoli, Abidos, la città dei morti, era stata una località prospera, popolata da sacerdoti e seguaci di Osiride, sovrano dell’oltretomba e dio della fertilità.

I faraoni della prima dinastia erano stati sepolti lì e, sebbene i re di epoche successive avessero trovato sepoltura altrove, tutti facevano ancora erigere templi e monumenti in onore di Osiride. L’edificio più imponente della necropoli, era proprio il tempio di Osiride.

Ampio e con il tetto piatto, era circondato da alte colonne che si innalzavano da enormi blocchi di granito.

Una grande rampa conduceva a una piattaforma di pietra ornata da sublimi incisioni. Marmi rosso dell’Etiopia, granito frammisto a lapislazzuli blu della Persia. Sulla facciata del tempio si aprivano delle enormi porte di bronzo. Come abbiamo già detto, tutti facevano erigere templi e monumenti in onore di Osiride; tutti tranne Akhenaton.

Poco dopo essere diventato faraone, Akhenaton aveva fatto l’impensabile: aveva rinnegato gli antichi dei, sminuendone l’importanza tramite decreto, per poi destituirli gettando il pantheon egizio nella polvere e sostituendolo con un unico dio scelto da lui: Aton, il dio Sole.

Per questa ragione, sacerdoti e fedeli abbandonarono la Città dei Morti, anche perché chiunque fosse stato sorpreso all’interno dei suoi confini sarebbe stato giustiziato, o torturato atrocemente finché non avesse pregato e implorato la morte.

Oggi nel sito archeologico di Abidos è possibile ammirare ancora la straordinaria Lista Reale di Abidos, voluta da Seti I nella galleria dei re.

Incisa su un muro del tempio, contiene i nomi dei 76 faraoni che lo avevano preceduto, omettendo quelli ritenuti non graditi, come il faraone-donna Hatshepsut, Akhenaton e i suoi eredi. Tale lista è un’importantissima testimonianza, che ha permesso di ricostruire la sequenza dei sovrani a partire dalla I dinastia. Altro elemento misterioso della Città dei Morti, è l’Osireion, una costruzione ipogea con monoliti in granito rosa, lisci e perfettamente levigati, incastrati e sovrapposti con una precisione assoluta.

Questo monumento sepolcrale è in parte sommerso dall’acqua.

Nonostante le tante congetture che alimentano le leggende legate all’Osireion, gli egittologi lo attribuiscono a Seti I, che lo edificò dove si riteneva fosse custodita la testa di Osiride, utilizzando l’acqua come simbolo a sostegno della credenza che il dio fosse sepolto su un’isola.

 

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Foto tempio di Roland Unger sotto licenza GNU Free Documentation

Foto Lista Reale di Abidos di Rudolf Ochmann sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

Foto Osireion di Roland Unger sotto licenza  GNU Free Documentation

Foto Osireion sotto licenza  Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic

Foto Osiride di Jeff Dahl sotto licenza GNU Free Documentation

Foto Aton di AtonX sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported