Secondo tradizione oggi è il pesce d’Aprile, giornata in cui si realizzano scherzi di varia natura, talvolta anche molto sofisticati, che hanno lo scopo bonario di burlarsi delle vittime di tali scherzi.

Ma da dove nasce questa tradizione e perché si chiama così?

In realtà sul perché ci sia una data dedicata alle burle, e perché sia proprio questa e non una qualunque altra, non è ben chiaro. La denominazione farebbe subito pensare al modo in cui i pesci abboccano all’amo, uguale al modo in cui la “vittima” abbocca suo malgrado alla presa in giro, anche se a volte è davvero difficile non cascarci.

In realtà, la nascita del Pesce d’Aprile sarebbe da collegare a numerose leggende e storielle. Una delle tesi più accreditate collega il Pesce d’Aprile all’equinozio di primavera, che cade tra il 20 e il 21 marzo e che nell’antichità corrispondeva all’inizio dei festeggiamenti del Capodanno, prima che il calendario Gregoriano lo spostasse al primo gennaio. I festeggiamenti di questa sorta di Capodanno duravano fino al primo di aprile, data in cui, per esempio in Francia, ci si scambiavano pacchi regalo vuoti (ecco il pesce d’Aprile). Dalla Francia di Re Carlo IX e dalla Germania degli Asburgo, la tradizione si diffuse poi in Inghilterra nel XVIII secolo e negli altri stati europei. Prima ancora, nell’antica Roma, esisteva una festività denominata Hilaria celebrata  il 25 marzo in onore della dea Cibele, madre degli Dei. Il giorno della celebrazione era quello successivo all’equinozio di primavera, ovvero il primo giorno dell’anno in cui il periodo di luce è più lungo di quello della notte. Lo scopo della festività era proprio festeggiare il lento ma graduale svanire delle oscurità dell’inverno e l’attesa di una stagione più gioiosa e luminosa. La particolarità di questo giorno di festa era il permesso di dare vita a qualsiasi forma di scherzo o gioco, con la predilezione per il mascheramento. Ad ognuno era permesso assumere l’identità e l’aspetto di ciascuno, persino di appartenenti ad alte cariche pubbliche come i magistrati. Alcuni ipotizzano che l’usanza del pesce d’Aprile, in voga in tutta Europa, provenga appunto da questa antica festività Romana.

Secondo altri, le origini del Pesce d’Aprile potrebbero risalire all’Antico Egitto. Antonio avrebbe chiesto a un servo di attaccare al suo amo un pesce enorme per vincere una gara di pesca e fare bella figura con la sua Cleopatra. Ma la donna, fiutato l’inganno, lo avrebbe sostituito con un pesciolino finto.

Vi è poi una teoria che riguarderebbe il beato Bertrando di San Genesio, patriarca di Aquileia dal 1334 al 1350, il quale avrebbe liberato miracolosamente un papa soffocato in gola da una spina di pesce; per gratitudine il pontefice avrebbe decretato che ad Aquileia, il primo aprile, non si mangiasse pesce.

Un’altra ipotesi invece vede protagoniste le prime pesche primaverili del passato. Spesso accadeva che i pescatori, non trovando pesci sui fondali nei primi giorni di aprile, tornassero in porto a mani vuote e per questo motivo erano oggetto di ilarità e scherno da parte dei compaesani.

Insomma le teorie sono veramente tante e si perdono nell’alba dei tempi.

Nei paesi in cui ricorre la tradizione del 1º aprile, questa può assumere diverse sfaccettature a seconda della cultura locale.

In Francia, come in Italia, si usa l’espressione poisson d’avril, pesce d’aprile.

 Nei paesi anglofoni, come Regno Unito e America, invece, si chiama April fool’s day (“Il giorno dello sciocco d’aprile”), dove il termine “fool” richiama alla mente il Fool, il giullare delle corti medioevali, sottolineando così la connotazione scherzosa della festa.

In Germania, Aprilscherz è più semplicemente lo “Scherzo d’Aprile”.

Nella Scozia delle Highlands il pesce d’aprile dura due giorni, nel secondo, il Taily Day, ci si diverte ad attaccare sulla schiena dei malcapitati (sciocchi o gawls)  un cartello con la scritta “Kick me!” (Dammi un calcio).

In Portogallo, i giorni dedicati agli scherzi sono la domenica e il lunedì prima della Quaresima, in cui interi pacchi di farina vengono gettati sugli amici.

Persino l’India ha il suo pesce d’aprile. Cade però un giorno prima, il 31 marzo. In quella data si celebra la festa Huli per celebrare la primavera e prendersi gioco di tutti.

Insomma, paese che vai usanza che trovi. A voi non rimane che non abboccare agli scherzi di oggi.

Diversamente dal solito, vogliamo concludere questo post pubblicizzando a titolo totalmente gratuito la nuova applicazione della Asphalt9, una casa sviluppatrice di videogame, invitandovi a dare un occhiata alla loro ultima, innovativa, creazione. La tecnologia sta facendo davvero dei passi da gigante!

 

Foto bassorilievo romano di MatthiasKabel sotto licenza GNU Free Documentation License

Foto rituale indiano di Biswarup Ganguly sotto licenza  Creative Commons Attribution 3.0 Unported